Som el poble, no l’enemic



In Spagna gli studenti sono tornati negli ultimi giorni in piazza per protestare contro i tagli all’istruzione pubblica e le politiche del lavoro decretati dai governi conservatori locale e nazionale. Le rivendicazioni locali si sommano alla contrarietà per il decreto governativo nazionale che ha riformato il mercato del lavoro rendendo più facili i licenziamenti. La manifestazione ha avuto inizio al termine dell’orario scolare ed è partita dall’istituto Lluís Vives, proprio dove qualche giorno fa sono cominciate le proteste.




Il fiume di studenti e insegnanti è passato, sotto la sede del PP e quella della delegazione del Governo, ed in testa al corteo è stato disposto uno striscione con lo slogan “Siamo il popolo, non il nemico” (Som el poble, no l’enemic), in riferimento alle incredibili affermazioni del capo della polizia che, dopo le cariche in precedenti manifestazioni, si era rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti “per non dare informazioni al nemico”. Le manifestazioni di questi giorni a Valencia e in tutta la Spagna stanno riproponendo quel movimento che nella primavera scorsa venne ribattezzato con l’appellativo “Indignados” e che chiede la fine delle politiche liberiste in Europa.
In Italia gli studenti e i professori forse non sono considerati nemici, ma i tagli alla scuola pubblica  di questi ultimi tre anni sicuramente individuano come nemico la qualità di una didattica innovativa.



Aldo Domenico Ficara