DAL MESSAGGEROVENETO: Concorso per presidi: su 46 posti da coprire solo 38 passano i test

DAL MESSAGGEROVENETO

I candidati erano 498 e in 122 sono stati ammessi allo scritto Cgil: occasione persa. Pittoni: rendere omogenei i giudizi

UDINE. È già un flop, nonostante il concorso non sia ancora ultimato. Sarà stata la severità dei commissari o la tensione da esame o, più semplicemente, l’insufficiente preparazione. Perché con il concorso per 46 nuovi dirigenti scolastici (i “vecchi” prèsidi) non saranno coperti tutti i posti disponibili.





Come da via libera ministeriale l’Ufficio scolastico regionale sta reclutando i nuovi dirigenti e gli incarichi disponibili sono 46 nell’intero Friuli Venezia Giulia, di cui tre per altrettante scuole slovene. Agli orali, però, ultima tappa del concorso, sono stati ammessi solo in 38, di cui due per gli istituti in lingua slovena, e quindi, immaginando che tutti superino l’ultima fase, i posti che resteranno ancora vacanti sono otto, compreso uno per lo sloveno. La Cgil parla di occasione persa, mentre il senatore della Lega Mario Pittoni insiste: «Serve una norma in grado di rendere in tutta Italia omogenee le valutazioni».
Di fatto, però, la prova non è riuscita, non nell’intento di coprire ogni posto disponibile. È stato l’Ufficio scolastico regionale, gestito da Daniela Beltrame, a comporre la commissione. Un gruppo formato da tre professionisti, un avvocato di Stato (presidente di commissione), un docente dell’università di Udine e un dirigente scolastico. A candidarsi erano stati in 498 e dopo la prima scrematura la commissione aveva ammesso allo scritto 122 pretendenti.
Dallo scritto all’orale, però, è arrivata la raffica di bocciature perché per la scuola italiana sono passati solo in 36 e per la slovena in due. «La commissione è formata da dirigenti di alta professionalità che hanno seguito dei criteri oggettivi – spiega Beltrame – e il fatto che non tutti i posti potranno essere coperti è garanzia della serietà del concorso e della qualità del risultato finale». L’Ufficio scolastico regionale non potrà coprire i ruoli che resteranno scoperti con dirigenti scolastici provenienti da altre regioni, cioè con chi verrà messo in graduatoria dopo i concorsi che si terranno nel resto d’Italia.
Le soluzioni, quindi, saranno due. O affidare a un “preside” più istituti oppure chiede, come già accade, a quei dirigenti scolastici che potrebbe andare in pensione di restare nel mondo della scuola fino al raggiungimento dell’età limite. «Vedremo cosa fare – aggiunge Beltrame – anche perché sarà necessario fare i conti anche con il dimensionamento scolastico (gli accorpamenti degli istituti) varato di recente dalla giunta regionale. Mi auguro però che tutti i candidati passati all’orale eseguano un buon esame così da poter firmare il contratto con ciascuno di loro e da poterli inserire nelle scuole dal 1° settembre. Da quanto ho saputo, però, chi ha superato lo scritto ha una preparazione di ottimo livello e anche questa è una garanzia per la nostra scuola».
La Cgil non mette in discussione la commissione, ma è delusa. «Il fatto che non ci siano candidati sufficienti a coprire ogni posto disponibile non è un dato positivo – afferma Natalino Giacomini, segretario regionale della Flc Cgil – e dal nostro punto di vista è quindi un’occasione persa». Pittoni punta a una riforma del sistema. «Storicamente in Friuli Vg le valutazioni sono più serie e corrette, per questo, come ho già chiesto al ministero, serve una modifica della legge – spiega Pittoni – che renda omogenee le valutazioni e quindi non penalizzi i friulani».

Anna Buttazzoni

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