La scuola si fa autonoma: arrivano fondazioni, statuti e nuclei di autovalutazione

Pronta la legge sui nuovi organi collegiali: è la mini-riforma Aprea
 
Scuola, si cambia. Arriva la riforma degli organi collegiali (fermi agli anni Settanta) che punta a rendere le istituzioni scolastiche sempre piu' autonome e, dunque, efficienti perche' piu' responsabili delle loro scelte. In commissione Cultura, alla Camera, dopo quattro anni di gestazione, e' stato messo a punto il testo della legge che rimette mano alla composizione degli organi di governo delle scuole (semplificandoli) e che introduce alcune sostanziali novita'. La Dire e' in grado di anticiparle: gli istituti avranno statuti autonomi, nuclei di autovalutazione interni, potranno costituirsi in fondazioni e avere partner pubblico-privati per potersi sostenere economicamente. Scuole sempre meno dipendenti dallo Stato, dunque. Anche per quanto riguarda le risorse finanziarie.




La mini-riforma porta il nome della deputata Pdl (nel frattempo in procinto di lasciare il Parlamento, perche' divenuta assessore alla Scuola della Lombardia) Valentina Aprea. Il disegno di legge che l'esponente berlusconiana aveva firmato nel 2008 e' profondamente cambiato, dopo che la Lega lo aveva stoppato nel 2009 mettendosi di traverso sulle regole di reclutamento dei prof del primo testo. Ora la questione assunzione e carriera dei docenti e' stata espunta e si tira dritto sugli organi collegiali e sul nodo autonomia, anche per tirare la volata al rafforzamento del sistema di valutazione e per controbilanciare il sempre minor afflusso di risorse pubbliche nelle casse delle scuole attraverso il ricorso a finanziamenti privati. Oggi la commissione ha definito il testo finale che entro domani sara' incardinato per fare il suo iter.
SCUOLE PIÙ AUTONOME - La mini-riforma Aprea (sintesi di una serie di proposte bipartisan) e' composta di 12 articoli. Si parte dagli statuti: alle istituzioni scolastiche "e' riconosciuta autonomia statutaria". Gli statuti regolano "l'istituzione, la composizione e il funzionamento degli organi interni, nonche' le forme e le modalita' di partecipazione della comunita' scolastica".
I NUOVI ORGANI COLLEGIALI - Arriva il Consiglio dell'autonomia scolastica e sparisce il Consiglio di istituto o di circolo. Il nuovo Consiglio dell'autonomia adotta il piano dell'offerta formativa, approva il bilancio, designa i componenti del nucleo di valutazione e gli accordi con soggetti esterni, compresa la possibilita' per l'istituto di partecipare a fondazioni. I genitori saranno presenti in misura uguale ai docenti. Al dirigente vengono assegnate esplicitamente "funzioni di gestione", dalle risorse umane a quelle economiche. C'e' poi il Consiglio dei docenti, che programma la didattica e valuta gli alunni. Spariscono i consigli di classe e intersezione. Saranno le scuole a stabilire come genitori e alunni possano interagire con le attivita' delle classi. Anche il diritto di assemblea degli studenti e quello di riunione dei genitori sara' normato con autonomia dalle scuole.
I NUCLEI DI AUTOVALUTAZIONE - Le scuole dovranno eleggerne uno (minimo tre, massimo sette componenti) e questo dovra' lavorare in raccordo con l'Invalsi, l'Istituto nazionale di valutazione, che fornira' i parametri per la valutazione interna. Ogni anno sara' redatto un Rapporto che dovra' essere reso pubblico.
LE FONDAZIONI - Le scuole "possono promuovere o partecipare alla costituzione di reti, fondazioni e consorzi finalizzati anche al sostegno economico delle loro attivita'". I partner possono essere "pubblici e privati". Per ragioni di trasparenza i contributi in denaro superiori ai 5mila euro potranno essere versati solo da enti che "hanno l'obbligo di rendere pubblico il proprio bilancio".
IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE - Il ministero dara' vita al nuovo organismo formato da membri eletti fra docenti, presidi e membri dei Consigli dell'autonomia delle scuole. Sara' un organo di "corresponsabilita'" fra Stato e scuole nella gestione della pubblica istruzione. Le Regioni istituiranno invece la Conferenza regionale del sistema educativo per un maggiore raccordo sui temi dell'istruzione.


Fonte: Agenzia Dire "www.dire.it"