Scuola, Profumo e l’eredità Gelmini

Non si può certo dire che la scuola italiana con il nuovo corso dei ministri “tecnici” sia entrata in una fase più positiva. Pare proprio che il neo ministro Profumo più che cercare soluzioni adeguate alla soluzione dei gravissimi problemi esistenti, abbia scelto di seguire pedissequamente le linee che Maria Stella Gelmini gli ha lasciato in eredità. Un esempio significativo è quello del cosiddetto dimensionamento: fare in modo che dal prossimo anno scolastico tutte le istituzioni scolastiche che abbiano meno di 1000 iscritti siano accorpate ad altre istituzioni.




Un’operazione che ha certamente un suo fondamento, ma che deve fare i conti con tanti condizionamenti che Profumo non pare sia in grado di superare. L’esempio forse più clamoroso viene dal Molise, una regione che per far bella figura con la Gelmini aveva anticipato il piano di dimensionamento ma in modo così maldestro che il Tar lo aveva cancellato imponendo la nomina di un commissario che ripetesse l’operazione seguendo le regole previste dalla legge. Prescrizione che a tuttoggi non è mai stata applicata: del commissario infatti non c’è traccia alcuna e per di più dal Molise è sparito anche il responsabile regionale e non è ancora stato sostituito.

Una scuola insomma attualmente allo sbando totale. In una situazione in cui i dirigenti scolastici sono abbandonati a se stessi col rischio di arrivare a casi al limite dell’assurdo. Vedi che cosa sta succedendo ad esempio a Termoli dove esistono due istituti superiori che devono accaparrarsi il massimo degli allievi. A tutti i costi. In questa contesa il liceo scientifico ha chiesto e ottenuto un nuovo indirizzo di “scienze applicate”. Una innovazione importante per Termoli? Per nulla. Questo indirizzo è da anni presente nell’altra scuola superiore delle cittadina, quindi si è creato in questo modo un motivo in più per incrementare la conflittualità tra i due istituti, disorientando le famiglie a cui peraltro non è stata offerta alcuna opportunità in più per indirizzare i figli a corsi più aggiornati. E se qualcuno volesse avere un interlocutore a cui fare presente il problema, non troverebbe nessuno a rispondere. Perché un ministero serio dovrebbe almeno garantire un direttore scolastico regionale in ogni regione. E nemmeno questo avviene. Così nel Molise.

Ma sempre sul tema del dimensionamento la partita diventa difficile ovunque: resta la scadenza dell’operazione entro il prossimo settembre, ma non si sa per allora che cosa succederà.

Augusto Pozzoli


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