Blocco ferie non godute è “mobbing di Stato”

di Lucio Ficara 3 agosto 2012    Il provvedimento di bloccare il pagamento delle ferie non godute, con provvedimento retroattivo rispetto ad una legge non ancora approvata dai due rami del parlamento, è considerabile come un vero e proprio “mobbing di Stato”. Infatti l’art.5 comma 8 del decreto legge n.95 del 6 luglio 2012, approvato dal Senato, in fase di conversione in legge ,con voto di fiducia su un maxiemendamento, stabilisce che le ferie non godute non devono essere monetizzate.


Risulta particolare sconcertante per il mondo sindacale  la circolare del MIUR del 16 luglio 2012. Questa circolare impartisce le prime indicazioni circa l’applicazione del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, in riferimento all’art. 5 comma 8. Essa dispone che le ferie, i riposi e i permessi spettanti al personale sono obbligatoriamente fruiti e non danno luogo in alcun caso alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi, ha chiarito che detto disposto si applica anche al personale scolastico, sia con contratto a tempo indeterminato che determinato. Inoltre la stessa circolare si conclude con una considerazione allarmante.  Si tratta  del parere ufficiale di fondamentali istituzioni dello Stato: la Ragioneria Generale dello Stato IGB, IGF e IGOP, che ci informano riguardo l’immediata sospensione del pagamento del compenso per ferie non ancora fruite al personale della scuola con contratto a tempo determinato e indeterminato, in attesa della conversione in legge del decreto legge 95/2012. In questo caso tutti i sindacati fanno quadrato, ritenendo il provvedimento illegittimo, soprattutto per la sua applicazione immediata. Questa circolare del 16 luglio 2012 è ascrivibile ad una sorta di “mobbing di Stato”, attuata ai danni di una categoria debole e spesso indifesa. Siamo alle solite! Questa tipologia di provvedimenti dimostrano che in Italia si adotta una politica forte ed aggressiva con i deboli, mentre si agisce con lassismo e debolezza sulle lobby e le caste.