Formigoni, Profumo e l'autonomia qui la dico e qui la nego

"Siamo una .... squola fortissimi" - 8

di Marina Boscaino – 21 settembre 2012

Tra i vari minuetti degli ultimi mesi, alla voce “autonomia” - la foglia di fico, insieme a “giovani”, “merito” e “modernità” del Profumo’s style – c’è n’è uno particolarmente inquietante. In seguito all’approvazione in giunta Lombardia, nella seduta del 10 febbraio, del Progetto di legge sullo sviluppo, che prevedeva che “a partire dall'anno scolastico 2012/2013, a titolo sperimentale, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali”, il 13 febbraio, dopo un incontro tra Profumo e Formigoni, si stabiliva che Regione Lombardia e Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca avrebbero lavorato insieme per arrivare alla sottoscrizione di un'intesa finalizzata all'attivazione sperimentale della selezione del personale da parte delle scuole attraverso procedure pubbliche e trasparenti. “La nostra idea - spiegava Formigoni - è quella di dare la possibilità agli istituti di selezionare il personale docente sulla base di propri bandi. La proposta della nostra Giunta è che il quadro di questi bandi sia stabilito da un'intesa tra la Regione e lo Stato”

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Fu ventilata l’ipotesi che l’intesa – definita dal governatore “sperimentazione dell'autonomia scolastica in Lombardia, prevista dall'articolo 116 della Costituzione” - avrebbe potuto essere estesa anche ad altre Regioni italiane. Dichiarava il ministro: "Quello di oggi è stato il primo di una serie di incontri. Abbiamo già stabilito quelle che saranno le fase successive attuative". E ancora Aprea, Assessore all’istruzione: "Intendiamo studiare un accordo con il Governo che sia rispettoso dei diritti acquisiti e delle leggi nazionali e che consenta alle scuole di scegliere gli insegnanti migliori in piena coerenza con il progetto educativo delle scuole".

Si scatena così una sacrosanta polemica, in seguito alla quale, in giugno, il Consiglio dei Ministri – in seguito ad una segnalazione del Dipartimento Affari regionali nella relazione consegnata al Governo - decide di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la Legge della Regione Lombardia n. 7 del 18 aprile 2012 (che sancisce la possibilità per i presidi di bandire concorsi per i supplenti annuali) per violazione dei principi fondamentali in materia di istruzione. A sua volta Regione Lombardia si costituisce presso la Corte costituzionale a seguito del ricorso del Governo.

Formigoni: “Molto curiosa la decisione del Governo sulla nostra legge. È quasi come se il Governo avesse impugnato se stesso, dal momento che la sperimentazione prevista dalle norme lombarde può essere avviata solo dopo aver sancito un'apposita intesa con il Ministero”. La mano destra non sa cosa fa la sinistra, è il caso di dirlo. Ma sarebbe bene vederci chiaro. Francesco Profumo, tecnico tra i tecnici, non può concedersi ambiguità o distrazioni su un tema letteralmente fondamentale per la scuola.

Soprattutto perché una lettura mercantilistica, manageriale e privatistica dell’autonomia, “responsabile” o no, è il tema che l’attuale maggioranza (attraverso l’indicativa coalizione Pd-Pdl-Udc) sta portando avanti con la proposta di legge 953 (rivisitazione in versione soft del disegno di legge Aprea, emendato della chiamata diretta dei docenti, ma non meno pericoloso) incurante dei no motivati che il mondo della scuola sta pronunciando in merito.

Roma, 21 settembre 2012

Marina Boscaino