Il gratta e vinci dei precari della scuola


di Lucio Ficara 7 aprile 2013    Non si tratta di una burla o di uno scherzo per sdrammatizzare una situazione grave, ma della pura e drammatica realtà. Stiamo parlando della surreale scelta amministrativa di una scuola secondaria di secondo grado di Grosseto, che non disponendo delle economie sufficienti per pagare tutti gli undici precari chiamati per svolgere una supplenza, ma avendo la disponibilità economica per pagare le prestazioni professionali  di cinque di loro, ha deciso di adottare il metodo del sorteggio, per stabilire chi avesse diritto a ricevere lo stipendio. Il DSGA e il DS di questa particolare scuola, alla presenza delle RSU, avrebbero estratto da un urna, ricavata da una semplice scatola, i bigliettini contenenti i nominativi degli undici precari. Da questa estrazione dolorosa, sarebbero usciti i 5 fortunati, che avrebbero portato a casa lo stipendio regolarmente lavorato. Ma perché usare il sistema del sorteggio? Non sarebbe stato più simpatico, creare un gratta e vinci con le facce dei nostri ministri dimissionari?
Sarebbe stato piuttosto emozionante, vedere apparire, nel mentre si gratta il biglietto, tre belle facce di Profumo,  questo avrebbe garantito lo stipendio di marzo, se invece si è precari più sfortunati e grattando, si vedono apparire due ministri Terzi e un Passera, lo stipendio lo si prende al prossimo giro. Ci piace sottolineare che ricevere lo stipendio alla fine del mese lavorativo è un diritto del lavoratore, che non è giusto che debba  essere sottoposto al gioco del sorteggio, della roulette russa, oppure ancora dell’originale gratta e vinci anzidetto. Ma perché si è giunti ad un così estremo provvedimento? Bisogna dire che il problema del mancato pagamento degli stipendi per i supplenti, chiamati dalle scuole per sostituzioni medio-brevi, non è un problema circoscrivibile alla sola scuola maremmana o alle scuole toscane, ma a tutta Italia. La Flc Cgil stima in tremila circa i supplenti che a fine mese non ricevono il regolare stipendio e sono costretti ad attendere intere settimane, se non addirittura mesi. I problemi, confessano dal Miur , sono di natura informatica,  il sistema che elabora il cedolino unico, anche per il personale precario incaricato per brevi periodi , ha bisogno ancora di essere messo a punto, ma con il mese di aprile i disagi stanno diminuendo e le scuole stanno ricevendo più regolarmente i soldi. Noi ci auguriamo che questi problemi siano superati al più presto .