di Lucio Ficara 14 maggio 2013 A
volte a conoscere certi dirigenti scolastici, ci sarebbe da domandarsi : “l’etica
della responsabilità si acquisisce superando il concorso per Ds, oppure è un
valore educativo che ci tiene compagnia già da adolescenti e per tutta la vita?”
Non è raro incontrare nel nostro percorso di docenti o di persone di scuola, a
me è capitato qualche volta, dirigenti scolastici, privi
completamente di etica morale e di etica della responsabilità. Come è possibile
che uno Stato civile ed avanzato, come dovrebbe essere l’Italia, dia in mano a
persone così eticamente indegne, potere decisionale e fondi d’Istituto da
gestire? É proprio una vergogna che connota l’arretratezza culturale e
deontologica, che regna sovrana nel nostro Paese. Il tutto nasce dal putridume
architettato per reclutare i dirigenti scolastici, che non tiene assolutamente
in conto i valori etici del candidato, ma seleziona a prescindere. E allora
capita che si selezioni anche chi vive senza una coscienza etica, persone che
hanno avuto nella loro vita un percorso educativo e formativo pieno di lacune e
vuoti. Forse, la mancanza di un reclutamento che considera i valori etici, come
valori fondamentali per il ruolo di dirigente scolastico, è uno dei motivi del
fallimento evidente dell’autonomia scolastica. Ma in cosa consiste la mancanza
di senso etico di un dirigente scolastico?
Per cominciare la non
applicazione delle norme, al fine di recare danno ad alcuni e vantaggi ad
altri, è un evidente caso di mancanza di etica della responsabilità. Spesso i
dirigenti scolastici vengono condannati per comportamenti antisindacali, perché
sono refrattari al rispetto etico delle regole contrattuali. Ma chi paga per la
mancanza del rispetto delle regole attuata dal DS? A pagare è il Miur che
dispone l’avvocatura dello Stato a difesa dell’Amministrazione. Come si
dovrebbe giudicare l’atteggiamento di un dirigente scolastico che rifiuta ad un
sindacalista l'informativa
preventiva e successiva degli organici e la copia del contratto integrativo? Si
tratta di un atteggiamento torbido di un dirigente scolastico privo di principi
etici e valori deontologici. Come
possiamo definire un dirigente scolastico che nel fare l’organico non applica
le norme della circolare n.10 del 23 marzo 2013, e in presenza nella stessa
scuola di più di un titolare di insegnamenti “atipici” , piuttosto che dare la
precedenza a colui o a coloro che, in relazione al numero dei posti,
risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria di istituto unificata,
favorisce i docenti amici? Si tratta di un dirigente intraprendente che ignora
appositamente e per interessi di parte le norme, che invece sono garanzia per
tutti. Questo tipo di dirigenza si sente invincibile e insuperabile, e pensa
che il fondo d’istituto è il suo conto corrente, da cui prelevare ed
accontentare gli amici. Esistono casi in cui il Ds, nomina suo collaboratore, l'amico, l'amante e lo retribuisce anche con un assegno annuo, prelevato dal FIS, di 8000 euro. Ma sono a conoscenza anche, per ricevere ogni giorno nella mia
posta elettronica mail in cui si racconta la marachella del dirigente
scolastico di turno, di centinaia di storielle di dirigenti scolastici carenti
dal punto di vista etico, e mi sono fatto l’idea, che la scuola si sta eticamente
deteriorando da quando è stata introdotta la figura del Ds senza valori etici. Bisogna anche dire che esistono dirigenti scolastici che fanno dell'etica della responsabilità il perno centrale della loro professione, ma una rondine non fa primavera.