di Lucio Ficara 1 maggio 2013 In questi ultimi anni il fenomeno
degli esuberi , che ingrassano le fila della dotazione d’organico provinciale,
e il prodromico caso del docente DOP ovvero quello dei docenti perdenti posto,
registra, inesorabilmente e con una preoccupante continuità, una crescita di carattere esponenziale. Ogni
anno, di questi tempi, fatte le graduatorie interne d’Istituto e formati gli
organici di diritto, si possono contare centinaia di migliaia di docenti
perdenti posto, che dopo tanti anni di continuità di servizio prestati nella
stessa scuola di titolarità, si trovano improvvisamente risucchiati in
quell’imbuto che si chiama soprannumerarietà. Per costoro incomincia quella che
viene chiamata la “transumanza degli insegnanti”, che nella migliore
dell’ipotesi si risolve con il trasferimento in un’altra scuola dello stesso
comune, ma che potrebbe anche sfociare nell’entrata
del tunnel della dotazione organica provinciale, dove
vengono collocati tutti quei docenti rimasti senza sede. Costoro
rimangono a disposizione della provincia e vengono assegnati annualmente in
diverse scuole per coprire eventuali spezzoni e ore residue, come fossero tappa
buchi di tutte le scuole della provincia. Come porre rimedio a questa umiliante
transumanza? Qual è lo strumento più idoneo per fare in modo che questa forza
lavoro, destinata a perdere posto, possa essere giustamente canalizzata? A
nostro modo di vedere l’antidoto al dilagare degli esuberi e dei soprannumeri è
l’organico funzionale “puro”. L’aggettivo qualificativo “puro” accanto al
sostantivo organico funzionale ha un
fondamentale valore di principio politico.
Questo vuol dire che l’organico
funzionale deve essere svincolato dalle catene costrittive dell’art.64 della
legge finanziaria n.112/2008, in modo da essere realmente funzionale al
conseguimento dell’offerta formativa deliberata dal Collegio di una data scuola.
Proporre un organico funzionale, così come già fatto dall’ex ministro Profumo,
vincolato al rispetto dei principi e
degli obiettivi di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112
è un provvedimento sterile che ha il sapore della beffa. Vogliamo
ricordare che l’organico funzionale
“annacquato” è stato già approvato dalla legge n.5/2012, che all’art.50 si
occupa di attuazione sull’autonomia scolastica. Pensare ad un organico
funzionale limitato dai tagli degli organici previsti dal dl n.112, è del tutto
inutile e non risolve il problema della crescita esponenziale dei perdenti
posto e nemmeno dell’organizzazione del lavoro delle singole scuole. Con
l’insediamento a viale Trastevere del neo ministro Maria Chiara Carrozza, forte
sostenitrice dell’organico funzionale, quello che è lecito sperare e che si
abbandoni l’idea attuale di un organico funzionale “limitato” e si possa
superare, con decisione, questa fase, con l’introduzione dell’organico
funzionale “puro”. Intanto per l’anno
scolastico 2013-2014, considerando che la legge n.5/2012 prevede un organico funzionale annacquato dal 2014-2015, ci si avvia ancora una volta
a fare un organico di diritto, che verrà adeguato successivamente ai bisogni reali
delle singole scuole, che di fatto si renderanno necessari.