4000 posti di lavoro nell’industria elettronica

4000 posti di lavoro nell’elettronica entro la fine del 2013 per laureati e diplomati. Ad affermarlo le stesse imprese del settore. Da un’indagine a campione condotta dall’Anie Confindustria (Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche) su 600 delle proprie associate è emerso che nonostante la crisi esse sono disposte entro dicembre ad assumere 2.000 diplomati, in particolare periti elettronici, meccanici e informatici, e altrettanti laureati, 1.500 dei quali ingegneri. I nuovi assunti saranno inseriti con un contratto a tempo determinato nel 40,9% dei casi, seguito da apprendistato (19,7%), stage (19,2%) e contratto a progetto (5,9%), mentre per il 14,3% di loro l’assunzione sarà a tempo indeterminato.

 

“Non è retorica dire che il patrimonio di una azienda sono i suoi lavoratori», ha dichiarato il presidente di Anie Claudio Andrea Gemme in occasione dell’assemblea 2013 degli associati. Il settore, d’altra parte, è in crisi, come dimostrano i numeri relativi al 2012 delle imprese associate all’Anie. Il fatturato aggregato è stato di 63 miliardi di euro contro i 71 dell’anno precedente, gli addetti sono stati 25mila in meno. Solo il valore dell’export, 29 miliardi, è rimasto invariato in dodici mesi. Per ripartire le imprese puntano su laureati e neodiplomati, e la federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche, in primis, ha inserito la voce “formazione professionale dei giovani” nel suo programma in cinque punti per tornare a crescere. Come ha affermato Gemme, infatti: “La valorizzazione di questo capitale invisibile è ancora più importante per le aziende in cui la componente tecnologica e di specializzazione è molto alta, come quelle del nostro comparto”.