Concorso a DS: anche la Toscana ha i suoi problemi

Alla preselezione   in Toscana hanno partecipato in 1675  e in 440 sono riusciti ad accedere alle due prove scritte di dicembre.  Sono stati ammessi agli orali in appena 151. Alla fine l'hanno spuntata in 130. Tutti idonei, secondo la commissione giudicante, ad entrare in lista per un posto da preside.
Corsa dall'avvocato. Tra una città e l'altra gli insegnanti bocciati hanno iniziato a puntare il dito contro presunte irregolarità nelle procedure di nomina dei membri della commissione e nelle griglie di valutazione. Sono partite le richieste di accesso agli atti per vedere da vicino i compiti dei compagni di banco: nelle carte dei legali spuntano anche orrori di ortografia ("profiqui" al posto di "proficui") che non sarebbero stati notati. Ecco perché in 39 si sono rivolti agli avvocati Paolo Carrozza e Nicola Pignatelli, che hanno portato il ricorso collettivo davanti al Tar. Il 25 luglio il tribunale ha ritenuto fondati i dubbi degli insegnanti e ha fissato l'udienza pubblica per dicembre.





Il 26 luglio dallo studio legale è partita una diffida all'amministrazione. Nella lettera gli avvocati sottolineano che «l'eventuale approvazione della graduatoria, l'adozione dei provvedimenti di nomina e la stipula dei contratti di lavoro, darebbe vita a funzionari di fatto» e paventano l'ipotesi di «danno erariale» nel caso in cui neo contratti fossero travolti da una sentenza di annullamento. «Pertanto – chiudono i legali – si diffidano l'amministrazione e la sua dirigente a non adottare provvedimenti lesivi delle posizioni dei nostri assistiti fino al 5 dicembre, e in particolare a non approvare la graduatoria, a non adottare i provvedimenti di nomina e quindi a non stipulare i singoli contratti». In ballo c'è l'annullamento del concorso, che però non sembra essere l'obiettivo neppure degli esclusi, che puntano a una ricorrezione dei compiti, con eventuale immissione in graduatoria. Intanto sul sito della Flc - Cgil il sindacato ha annunciato una richiesta di incontro alla direzione generale «perché la scuola ha bisogno di una dirigenza stabile e di certezza sui tempi e le modalità di selezione e assunzione dei dirigenti».


L'intero articolo di Juna Goti