di Lucio Ficara
Per il
momento il via libera del Consiglio
dei ministri al decreto legge sulla scuola presentato oggi dal ministro dell'Istruzione, Maria
Chiara Carrozza, è stato presentato alla stampa tramite un comunicato
governativo, ma non è dato sapere quello che si troverà scritto tra le righe
degli articoli che lo compongono. È
condivisibile il richiamo alla tutela che, in attesa di leggere dal vivo il decreto legge,
evidenziamo dalle colonne della nostra testata. Purtroppo negli annunci mezzo
stampa sul decreto scuola non c’è traccia su questioni importantissime, che
hanno visto in questi ultimi giorni , davanti a palazzo
Montecitorio, un presidio
permanente,
tenuto dai Cobas insieme al personale docente inidoneo, ai docenti tecnico
pratici, al personale amministrativo precario e ai cosiddetti “Quota 96 “.
La delusione
di chi ha presieduto per 5 giorni, in modo permanente e continuativo, il
palazzo della politica per sensibilizzare i rappresentanti del arco
parlamentare sulle questioni dei “Quota 96” e dei docenti inidonei
all’insegnamento, è evidente a tutti. Ma cosa c’è di sostanzioso in questo
pacchetto di provvedimenti sulla scuola? Sembrerebbe esserci soltanto qualche
contentino per docenti e studenti. Come per esempio l’ ingresso
gratuito degli insegnanti al sistema museale del nostro Paese, un modo come un
altro, sostiene in conferenza stampa il premier Letta, per aiutare gli
insegnanti e dare un grande messaggio di attenzione nei confronti del mondo
della conoscenza. Sono previste anche, per gli studenti, borse di studio per
l'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Nel decreto compare anche la
norma contro i trasgressori alle norme anti fumo imposte dal ministro della
salute Lorenzini. Per i
trasgressori, secondo quanto sembrerebbe , sono previste forti sanzioni
pecuniarie. I proventi delle
sanzioni pecuniarie saranno riassegnati, a quanto è dato sapere, al ministero
della Salute. In buona sostanza sembrerebbe che l’unico vero provvedimento
degno di nota e di un certo peso specifico è il piano triennale di assunzioni di docenti e Ata
con 44mila posti a cui si aggiungeranno, in tre anni, circa 27mila docenti sul
sostegno, trasformando in organico di diritto i posti attualmente coperti con
supplenti. Adesso bisogna attendere con
pazienza il testo ufficiale del decreto, con la certezza che le sorprese non
mancheranno sicuramente.