Le dieci regole del buon giornalismo di Peter Kann sono valide anche per l'informazione scolastica ?


Le dieci regole del buon giornalismo di Peter Kann ( http://scuolachefarete.it/le-dieci-regole-del-buon-giornalismo-peter-kann-anteprima-voi-dal-nuovo-libro-de-il-quotidiano-classe/ ) :

Prima: sta cercando di dirci la verità? Lo sta facendo raccogliendo fatti e informazioni collegandoli insieme per arrivare alla verità? Fornisce le fonti da dove raccoglie le informazioni? Cita i nomi e le fonti delle dichiarazioni contenute nell’articolo? La verità, al contrario della bellezza, non è negli occhi di chi la guarda e le notizie non sono opinabili. La verità spesso è difficile da scoprire ma il compito di scovarla e trovarla spetta ai giornalisti – esaminando ognuno dei fatti, uno alla volta.
Seconda: la storia è raccontata in maniera imparziale? Il giornalista che l’ha scritta ha mostrato dei pregiudizi? E se la vicenda è molto controversa, l’articolo riporta in maniera equa le due versioni contrastanti e permette a noi lettori di giungere alle nostre conclusioni?
Terza: il giornalismo separa le notizie dalle opinioni? Ognuna delle due cose può essere ben fatta ma sono ingredienti che non possono essere miscelati nello stesso stufato: sono due portate che non possono essere servite insieme come un piatto di carne e il dolce. E quindi la domanda da porsi è: le notizie, eque e basate sui fatti, ci vengono date separatamente e le opinioni sono etichettate appunto come opinioni? I giornali non sono sempre bravi a fare questo distinguo, ma almeno lo fanno meglio della televisione e di Internet che in genere non tracciano nessuna linea di confine.
Quarta: siamo noi lettori trattati come la parte dell’elettorato più importante del giornale? Oppure il contenuto delle notizie viene illustrato per servire interessi speciali o i secondi fini dell’editore, di un uomo politico, di un pubblicitario o di un attivista? In questo caso non si tratta di un giornalismo onesto, ma semplicemente di propaganda.
Quinta: le notizie riportate sono originali? In altre parole, ci raccontano delle cose che non sappiamo e che probabilmente non potremo apprendere da altre fonti? Il giornalista si è dato realmente da fare oppure si è limitato a seguire il gregge dei reporter o a riscrivere un bollettino stampa già disponibile a tutti? Un giornalismo vero, prodotto da reali iniziative, è difficile da fare, ma è quello che si distingue dal resto.
Sesta: questo giornalismo ci è utile? Ha a che fare in qualche modo con la nostra vita e i nostri interessi? Ci sorprende e quindi crea nuovi interessi e allarga i nostri orizzonti? In un modo o nell’altro il giornalismo deve trattare di problemi che ci riguardano, ci deve dire cose che non sapevamo ma che volevamo conoscere e che possono essere importanti per noi. Deve coinvolgerci.
Settima: le notizie dateci hanno uno scopo serio e un valore? Siamo arricchiti e più saggi perché le abbiamo lette? È qui che io traccio la linea di demarcazione fra il giornalismo e lo spettacolo, una forma d’arte molto diversa. Sì, è vero, parti di un giornale possono intrattenere (essere divertenti), ma questo non è lo scopo o il valore primario di un giornale. Il giornalismo non deve essere a tutti i costi triste e noioso, ma il suo scopo è quello di informarci e non di intrattenerci.
Ottava: le notizie che leggiamo presentano una visione ben equilibrata degli avvenimenti nel mondo? Per la sua natura intrinseca, il giornalismo in genere tende a concentrarsi più sui problemi che sulle soluzioni, sulle brutte notizie invece che su quelle buone. Tuttavia se la maggior parte delle notizie parla di morte e distruzione, di omicidi e caos e ci fa vedere tutto nero allora stiamo ricevendo un quadro deformato della realtà. Perché quando tutto ci viene illustrato come una crisi dopo l’altra si finisce per non prendere niente sul serio e questo è un vero problema.
Nona: il giornalista ci dà un contesto per i fatti che racconta? Ci fornisce una cornice storica, un po’ di precedenti o un’analisi dei fatti o delle questioni? In caso contrario, se tutto quello che leggiamo verte su fatti isolati, si tratta di un giornalismo di bassa lega. Non tutte le notizie sono completamente nuove e non dovrebbero essere presentate come tali. Il vero giornalismo di qualità deve dare il contesto dei fatti e degli eventi. Come e perché, come pure, cosa, dove e quando.
Decima: il giornalismo mantiene l’attenzione abbastanza a lungo sulle notizie riportate? Molto del giornalismo moderno non lo fa. Salta da una crisi all’altra e raramente ritorna a parlare di una storia del giorno prima o di una settimana precedente. Nell’era che viviamo dove tutto è istantaneo – dal fast food, agli sms o alle risposte immediate di Google – il giornalismo che leggiamo riflette profondità di analisi e il tempo consacrato dal giornalista nello scrivere la storia e il tempo che noi investiamo a leggerla? Il tempo è una cosa buona non negativa; è un amico non il nostro nemico.