Quando sottovalutare il pericolo diventa un reato colposo?

di Lucio Ficara
Quando si è adulti e si assumono ruoli di responsabilità, per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, bisogna essere particolarmente attenti , pignoli, ma soprattutto bisogna evitare di sottovalutare la pericolosità di certe situazioni, che potrebbero arrecare danno agli altri. A volte capita che,  per scarsa attenzione e sottovalutando certe azioni, si rischia concretamente di generare, involontariamente, pericoli, che potrebbero causare vere e proprie tragedie. Come nel caso capitato  ad una dirigente scolastica, che per abbellire l’entrata della sua scuola, e quindi per fare un’azione positiva per l’intera comunità scolastica, ha fatto disporre delle enormi  piante,  da oltre 70 chilogrammi l’una, nel portico antistante le vetrate della scuola, dove c’è l’accesso per gli studenti all’edificio scolastico. Durante l’entrata dei ragazzi a scuola, in un momento in cui pioggia e vento battevano impetuosi, queste piante, comprese dei loro vasi enormi, hanno cominciato a rotolarsi a terra come fossero palle da bowling , colpendo qualche allievo e infrangendo una vetrata. Poteva essere veramente pericoloso e procurare danni gravi ai malcapitati studenti, che per fortuna se la sono cavata, con un po’ di spavento  e qualche piccola contusione.
Probabilmente questo caso è un esempio della sottovalutazione, da parte della dirigente scolastica e dei responsabili della sicurezza, di un’azione che avrebbe potuto generare, come è accaduto nella realtà dei fatti, pericolo agli studenti. Sicuramente certe azioni non vengono fatte con la volontarietà di creare pericolo, anzi lo scopo sarebbe stato quello di rendere l’entrata della scuola più accogliente ed ospitale, tuttavia si denota in tale azione tutta la superficialità  e la leggerezza possibile. Nessuno si è posto la domanda: “ se le raffiche di vento, che nel portico della scuola possono raggiungere anche i 120 Km/h, buttassero a terra queste enormi piante, quali potrebbero essere i pericoli per gli alunni che transitano durante l’entrata e l’uscita dalla scuola?” .  Magari ponendosi questa domanda, si sarebbe evitato di mettere a rischio l’incolumità dei giovani studenti. Questo significa che bisogna sempre porsi mille domande e darsi altrettante risposte, prima di prendere delle iniziative del genere. La cultura della sicurezza e l’etica della responsabilità, devono essere fari principali nell’azione  quotidiana della vita di qualsiasi comunità scolastica.  Bisogna sapere che in ogni singola istituzione scolastica esiste per legge una commissione di sicurezza interna, composta da insegnanti e da personale Ata. Questa commissione è chiamata a valutare eventuali rischi e a predisporre i piani  di evacuazione, svolgendo durante l’anno scolastico  esercitazioni pratiche, per educare i ragazzi al rispetto delle regole di evacuazione nei casi di allarme. Oltre la commissione di sicurezza interna, esiste anche il dovere di ogni altro singolo  docente, che è chiamato ad esporre al dirigente scolastico, tutti gli eventuali pericoli che si possono rilevare. Bisogna sapere che, sottovalutare qualsiasi situazione di pericolo, può diventare un reato colposo, che vede responsabili tutto il personale della scuola. Ritornando al caso delle piante buttate giù dal vento, che avrebbero potuto colpire, con gravi conseguenze, qualche alunno, ci domandiamo : “possibile che nessuno abbia avuto l’attenzione di dire al dirigente scolastico, che quelle piante potevano rappresentare un pericolo?” Il fatto che nessuno si sia posto questa domanda è la prova della sottovalutazione di un pericolo evidente, che non può e non deve sfuggire alle persone di responsabilità. Se si agisce con superficialità e leggerezza, non ci possiamo poi scandalizzare, come è avvenuto nel caso della sentenza del crollo del soffitto del liceo Darwin, che un giudice condanni dei docenti per omicidio e lesioni colpose.