di Lucio Ficara
Dopo le improvvise dimissioni del
presidente dell’Invalsi dottor Paolo Sestito, si sollevano ombre, dubbi e sospetti su una discutibile revisione dello statuto dell’ente , con sede nella
bella villa Falconieri, preposto a gestire il Sistema Nazionale di Valutazione
della scuola italiana. Infatti il presidente dimissionario, ma che sembrerebbe
rimasto in carica per il disbrigo degli affari correnti , ha avviato, con
puntuale stupore sindacale, il processo di revisione dello statuto dell’ente.
Tale revisione è strutturata in termini
tipicamente verticistici, volta a ridurre i normali ambiti di discussione e
partecipazione, introduce una nuova figura di direttore scientifico e
ridimensiona, nel contempo, il ruolo del direttore generale e dell’intero
consiglio scientifico. Inoltre si tenta di indirizzare, con un colpo di mano, fra
i poteri conferiti all’Invalsi, quello della valutazione dei lavoratori della
scuola, cosa che dovrebbe restare di pertinenza contrattuale e non dello
statuto Invalsi.
In questo quadro desolante, di una politica che sulla valutazione del sistema scuola, non vuole
aprirsi al confronto con le rappresentanze sindacali, la Flc Cgil ritiene che
la revisione dello Statuto, che sta per essere attuata, non possa essere affidata ad un presidente
dimissionario, ma andrebbe lasciato questo
compito al nuovo presidente che il Ministro Carrozza individuerà. Siamo
comunque alle solite, ogni volta che c’è qualcuno che lascia la poltrona,
finita la sua carica di responsabilità, tenta di uscire di scena prendendo dei
provvedimenti da lasciare in eredità ai nuovi arrivati. In modo tale che chi
avrà l’incarico, potrà avere l’alibi di avere ricevuto tale provvedimento suo
malgrado. Sestito o non Sestito , il modello verticistico ed autoritario, che
si vuole dare all’Invalsi è una promessa che l’Italia ha fatto all’Europa e che
non potrà essere revocata. La nostra scuola è destinata ad essere valutata
sotto una lente d’ingrandimento macroscopica, capace di mettere a nudo tutti i
punti di criticità del nostro sistema scolastico e dei suoi insegnanti. L’asse delle competenze del
sistema di valutazione si sta spostando celermente, superando ogni dovere e
diritto contrattuale, per diventare un
sistema di valutazione selvaggio privo di regole chiare e trasparenti. Questa
revisione dello statuto è la prova del fatto che si sta tentando di forzare la
mano, verso un sistema di valutazione del personale scolastico, in modo da
creare i profili giuridici ed economici per il futuro contratto della scuola.
In buona sostanza prima si crea il sistema di valutazione e quindi da questo i
profili giuridici e poi su queste basi si sottoscriverà il contratto. Domanda
legittima e spontanea: “ma non dovrebbe accadere esattamente il contrario?”.