"Insegnanti, niente baci ed abbracci ai bambini". La circolare diventa un caso


"Insegnanti, niente baci ed abbracci ai bambini". La circolare diventa un caso
Redazione 15 marzo 2014


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Un eccesso di tutela o un appello ad un profilo maggiormente educativo del proprio ruolo? Troppo zelo o buon senso? Il dubbio è servito dopo che nell'istituto comprensivo di Lizzanello e Merine gli insegnanti si sono visti richiamati da una circolare della dirigente ad "evitare qualsiasi forma di contatto fisico, con gli alunni e le alunne, come ribadito in varie occasioni a livello generale e/o individuale".
Nel testo della circolare, già ribattezzata "anti-pedofilia", si ribadisce come non sia consentito per nessun motivo "toccare i ragazzi e le ragazze, né abbracciarli/e, né prendendoli/e per mano, né baciandoli/e sulla guancia", al fine di "tutelare la sicurezza di tutti". Gli eventuali "trasgressori" riceveranno "sanzioni disciplinari".
Una scelta che divide e solleva polemiche nell'opinione pubblica, in un clima sospettoso dovuto alle costanti cronache legate alla problematica, ma, dall'altra parte, a quel senso, comunque sia, ancora forte di fiducia nei confronti di figure dall'importante valore educativo. Le prime reazioni alla circolare non sono state di grande approvazione nell'opinione pubblica.
La notizia è rimpallata sulla stampa nazionale e visto il polverone sollevatosi, la stessa dirigente, Bruna Morena, ha diramato un nuovo comunicato, in cui precisa innanzitutto che nessun abuso si sia mai registrato nella scuola e che la circolare emessa ha solo il compito di "tutelare lo stile educativo e la formazione scolastica degli alunni frequentanti l'Istituto".
Si sottolinea che la lettura "decontestualizzata" della circolare ha fuorviato le interpretazioni e gli intendimenti della stessa, ribadendo che nessun insegnante può essere punito per una carezza sul capo ad un bambino o per un saluto, in quanto, nel ruolo, è importante costruire una "relazione affettiva con l'alunno". Ma questa avrebbe "espressioni diverse" che vanno oltre il contatto fisico.
"Curare l'educazione e lo sviluppo affettivo di un alunno - si legge testualmente - significa anche e soprattutto saper individuare un disagio, saper guardare negli occhi il/la minore per cogliere la tristezza e saper intervenire con un sorriso, con le parole giuste e con gli interventi didattico educativi mirati e non improvvisati".




È saper curare la sfera cognitiva, affettiva, valoriale dell'alunno costruendo il senso della legalità anche attraverso la costruzione del valore e del rispetto dell'altro. Rispetto dell'altro significa anche rispettare l'eventuale bisogno del ragazzo e della ragazza di non essere accidentalmente sfiorati perché potrebbe non essere accettato da tutti gli alunni e i genitori. E potrebbe anche essere il punto di partenza di un'infamia gettata con accuse infondate sul corpo docente, già troppo spesso maltrattato a livello sociale e mediatico".
Infine, la dirigente evidenzia che i docenti, i genitori e anche l'amministrazione comunale hanno approvato il senso della circolare, stigmatizzando alcune riletture mediatiche da "gossip".
 
 



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