Dalla carrozza alla Giannini Automobili S.p.A. per andare più veloci


Con il termine carrozza si intende genericamente quel mezzo di trasporto, destinato esclusivamente al trasporto di persone, più diffuso fino alla fine del XIX secolo ovvero fino all'avvento delle automobili. La sua controparte destinata al trasporto di merci era il carro. Le carrozze erano di tipologia diversa a seconda dell'impiego a cui erano adibite. Tra le varie denominazioni specifiche esisteva ad esempio la berlina chiusa con funzione di rappresentanza, il calesse aperto per la bella stagione, il Landau, dotato di capote e paragonabile alle cabriolet odierne e vari altri. La Giannini Automobili S.p.A. è una casa automobilistica italiana, fondata nel 1920 dai fratelli Attilio e Domenico Giannini. Ha sede a Roma. La Giannini Automobili S.p.A. potenzia inizialmente la rete commerciale e le officine di riparazione e manutenzione, mentre le personalizzazioni si riducono drasticamente a piccoli interventi. Successivamente dal 1963 vengono riprese le elaborazioni di vetture standard e la vendita di kit di trasformazione: in quell'anno viene presentata la versione elaborata della piccola 500 della Fiat, la Fiat 590 Gt e la 500 TV. Assieme a questa vengono prodotti altri modelli, prevalentemente della casa torinese. Gli anni sessanta trascorrono ottimamente, tra elaborazioni e partecipazioni a gare, anche se il 16 marzo 1967 Domenico Giannini muore per un infarto. La Giannini attualmente collabora con Fiat e si occupa principalmente dell'assistenza post-vendita. Oltre alle storiche commesse di assistenza con la Guardia di Finanza e il Ministero dell'Interno, si occupa di carrozzeria ed è membro del Gruppo Carrozzieri presso l'ANFIA. Pertanto nei trasporti il passare dalla carrozza alla Giannini Automobili S.p.A. vuol dire più tecnologia e più innovazione.  Nel mondo della scuola il passaggio dalla Carrozza ( ex Ministro ) alla Giannini ( attuale Ministro ) doveva aprire, nelle speranze di molti addetti ai lavori, a nuovi orizzonti didattico-organizzativi, e invece le azioni innovatrici proposte  spesso non sono ben comprese da una classe docente sempre più confusa.