Date a Cei quel che è di Cesare. Papa Francesco testimonial della Cei di Bagnasco?

di Vincenzo Pascuzzi - 10 maggio 2014
 
In sostanza, l’ex ministro Berlinguer si rimette al papa e ammette il fallimento e l’inadeguatezza della politica scolastica italiana degli ultimi decenni, con le sue effimere, ricorrenti e sballate riforme, con le sue proclamate razionalizzazioni, con i suoi tagli selvaggi in ossequio a “ce lo chiede l’Europa”.
La stessa cosa fa il ministro in carica Giannini, che addirittura andrà di persona a sentire Bergoglio in piazza San Pietro. L’ha deciso solo pochissimi giorni fa e gli Usr si sono dovuti adeguare con tardivi e imbarazzati pseudo-inviti alle scuole. Anche per questo le scuole statali non potranno essere presenti oggi, ci saranno esclusivamente le cattoliche.
Del resto, l’iniziativa e l’organizzazione della manifestazione, che è partita già un anno fa, è tutta opera della Cei che ha mobilitato cardinali, vescovi, associazioni cattoliche. L’obiettivo vero era e rimane quello di ottenere per le scuole cattoliche (in crisi per calo di iscrizioni) maggiori e più estesi finanziamenti dallo Stato ricorrendo all’espediente del buono scuola alle famiglie.
Ma ora non è affatto sicuro che papa Francesco si presti a fare da testimonial alla Cei di Bagnasco. Lo sapremo tra poche ore e ci conviene seguire l’indicazione di Marina Boscaino: "Ascolteremo con attenzione le parole del Papa, sperando che non accolgano gli auspici di Bagnasco e di Suor Monia Alfieri, presidente Fidae Lombardia, una delle più intransigenti fan dell’estensione del modello buono-scuola lombardo".