La “Buona scuola” di Renzi: No grazie!

di Coordinamento Scuole in mobilitazione Padova
5 ottobre 2014
B A S T A
con gli annunci mediatici di Renzi sulla “Buona” Scuola-Azienda, l’imminente “fine del precariato” e il megapiano di risanamento edilizio scolasticoche nascondono il continuo impoverimento finanziario e culturale dell’Istruzione pubblica, il degrado e l’insicurezza strutturale degli edifici, la mercificazione delle conoscenze, lo stravolgimento della funzione educativa, la cancellazione della collegialità, l’umiliazione della dignità professionale, l’esclusione degli alunni più deboli, la precarietà del lavoro a vita e la negazione della pensione.
B A S T A
con lo smantellamento dello Stato sociale e la riduzione di sovranità in base ad accordi-capestro sovranazionaliche rendono impossibile la ripresa economica e determinano il saccheggio privato dei Beni comuni, la cancellazione di tutele e diritti dei lavoratori, lo smantellamento del sistema pubblico sanitario, educativo e pensionistico, l’impoverimento dei ceti medio-bassi, il soffocamento del dissenso e la repressione della protesta.
B A S T A
con la politica dei sacrifici e di militarizzazione della società imposta dagli stessi responsabili della crisi, una politica criminale che riduce occupazione, salari, pensioni, sanità e istruzione, mentre continuano ad aumentare tasse, ticket, tariffe e debito pubblico per i costi della corruzione politica, delle speculazioni finanziarie, del procurato degrado ambientale e della partecipazione a sanguinosi conflitti militarinonostante il “ripudio della guerra” della Costituzione.
PER UNA SCUOLA BENE COMUNE DI TUTTI E PER TUTTI CHE PREVEDA:
• un’Istruzione pubblica che finanzi adeguatamente tutte le istituzioni scolastiche statali, garantisca libertà d’insegnamento e l’effettivo diritto allo studio di tutti/tutte fino a 18 anni
• l’assunzione effettiva e stabile di tutti i precari
• retribuzioni dignitose per tutti i docenti e l’immediato pensionamento dei Quota ’96
• la collegialità didattica e la gestione democratica degli istituti attraverso tutte le componenti scolastiche, senza ingerenze esterne
• la riduzione a 22 del numero massimo di alunni per classe, l’assegnazione del sostegno integrale ai disabili e un insegnamento che garantisca la funzione inclusiva e solidale della scuola, l’apprendimento del sapere critico, la formazione di cittadini attivi e consapevoli
• un aggiornamento condiviso, con l’anno sabbatico a rotazione per tutti, senza inutili collaborazioni di agenzie formative private
Una proposta diversa esiste, è la Legge di Iniziativa popolare per una buona scuola per la Repubblica: una proposta concreta ed articolatache non solo prevede la stabilizzazione dei precari ed un organico adeguato alle reali esigenze della scuola, ma soprattutto delinea un’idea di scuola coerente con i principi costituzionali della democrazia scolastica e con il ruolo istituzionale che essa deve continuare ad avere.
LE PAROLE DELLA “BUONA SCUOLA” RENZIANA: IMPRESA, AZIENDA, MERITO
LE PAROLE DELLA LIP: CONDIVISIONE, COOPERAZIONE, COMPRESENZE, ALUNNI PER CLASSE
http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2014/10/05/la-buona-scuola-di-renzi-no-grazie/