Trasferimenti sud-nord: spese ingenti per gli insegnati meridionali ?


In un articolo del 2015 su Repubblica.it (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/08/22/prof-via-alle-partenze-prestiti-e-auto-collettive-cattedraPalermo02.html ) così si scriveva: “Ha già speso 250 euro per un biglietto aereo che la porterà a Torino, lontano dalla sua casa e dalla sua famiglia.  È la storia di un’ insegnante cinquantenne di francese, che dopo anni di supplenze da precaria a Palermo, ha ottenuto la cattedra nella provincia di Torino. L’insegnante solo per i primi giorni spenderà quasi mille euro fra aerei, alloggio in un b&b, pranzi e cene. Come lei, sono tantissimi i precari siciliani trasferiti da sud a nord. La docente racconta; «L'abbiamo fatto per entrare di ruolo ancora prima che partisse la macchina della riforma Renzi. Mi sono accorta che come insegnante di francese, con il mio punteggio, non ce l'avrei mai fatta a rimanere in Sicilia. Così ho fatto questa scelta, senz'altro dolorosa. Dovrò lasciare i miei due figli che vanno ancora a scuola a Palermo e organizzare una vita di viaggi per vederli ogni tanto».Chi entrerà di ruolo al Nord a settembre spenderà almeno 1500 al mese, fra affitto, utenze e auto, a fronte di uno stipendio di circa 1300 euro. Un’altra insegnante siciliana originaria della provincia di Agrigento dice:  «Ho fatto un prestito per andare a Rimini. Purtroppo gli insegnanti precari non possono fare scelte libere, anche la nostra è stata una scelta obbligata. Dopo 19 anni di precariato a Palermo, infatti, ho indicato la provincia di Rimini per entrare di ruolo». Questi sono solo 2 esempi delle spese affrontate da insegnanti meridionali costrette, per entrare nei ruoli , a trasferirsi  dal sud al nord Italia. Sarebbe auspicabile con l’entrata in vigore delle attuazioni de “ La Buona Scuola “ stabilire un bonus per tutti i docenti costretti a trasferimenti di così lunga gittata.

 

Aldo Domenico Ficara