In un articolo pubblicato su un sito
locale di Avellino si scrive: “ Non manca qualche contestazione al ministro Stefania Giannini in merito alla
riforma definita “buona scuola”. Il piano non piace agli studenti ma anche al
corpo docente. Per quest’ultimi, infatti le noie maggiori: costretti in
svariati casi a lavorare lontano da casa. “Nel rispetto della sensibilità delle
persone, io devo pensare prima alla foresta e poi agli alberi – annuncia il
ministro all’istruzione - Chi si sposta è a disagio, è chiaro. Noi abbiamo
fatto una mobilità straordinaria che ha riguardato 207mila insegnanti. Molti
campani sono rientrati a casa propria”. La ministra cerca di tranquillizzare
tutti: “ E’ un mondo che costringe in una fase della carriera ad allontanarsi
dalla propria regione, meglio farlo con un posto stabile per lo Stato che in supplenza
come negli anni scorsi”. Convinzioni del
tutto soggettive che non trovano riscontro nella protesta di interi territori.
Protesta che molto probabilmente troverà
il suo naturale sfogo nel prossimo voto elettorale del 4 dicembre, infatti, il
mondo della scuola conferma il suo NO alla riforma costituzionale.
Aldo Domenico Ficara