Giorgio Israel : la scuola forma persone libere, non individui confezionati da un’ideologia tecnocratica


Si ricorda che Giorgio Israel, professore di matematica alla Sapienza di Roma, era un fine analista dell’ideologia neoliberale della valutazione e della certificazione burocratica che da vent’anni governa l’istruzione e la ricerca. Il blog, gli articoli e gli scritti di Israel sono strumenti per decostruire il racconto imbastito dal governo sulla «Buona Scuola» e per spiegarne le finalità. Lui intervistato da Roberto Ciccarelli nel maggio del 2015 criticò lo storytelling messo a punto dal governo sul Ddl scuola: «Il preside-manager viene istituito per una ragione di controllo politico-ideologico e per creare un ceto di dirigenti che faccia da cinghia di trasmissione con i precetti del Miur». «La scuola forma persone libere, non individui confezionati da un’ideologia tecnocratica» La Buona Scuola? «Speriamo che non sia approvata. Altrimenti, questo insieme di provvedimenti sconnessi, incoerenti, prodotti da chi non ha alcuna autentica competenza sul tema dell’istruzione oppure ha idee devastanti, produrrà semplicemente terra bruciata». Quello che il nostro premier non ha capito è che chi si oppone alla «Buona scuola» lo fa per lo più in nome della difesa di una visione universalistica dell’istruzione, che mira non alla fabbricazione di individui confezionati in base a un’ideologia tecnocratica bensì alla formazione di persone libere, dotandole degli strumenti conoscitivi adatti a una libera scelta del loro futuro.  Caro Giorgio a distanza di 16 mesi da questa tua intervista tutti gli addetti ai lavori devono riconoscere l’esattezza delle tue riflessioni, ma soprattutto oggi inizia a riconoscerla anche il nostro Presidente del Consiglio.