La legge 107, la sedicente "buona
scuola", afferma con chiarezza “Lo Stato non avrà mai risorse sufficienti
per assolvere all'ingente richiesta di finanziamenti della scuola statale”
(pag.109). E' ovviamente un impostazione ideologica diversa da quella che ha
governato la scuola pubblica italiana fino ai primissimi anni '90. In una
società come la nostra in cui esistono profonde diseguaglianze sociali, negare
alla scuola statale la funzione di attivatore della mobilità sociale
rappresenterebbe per il PSI e per coloro che si rifanno ai valori del
Socialismo, una sconfitta di dimensioni epocali.
Nella legge di Bilancio, ALA e
Scelta Civica hanno chiesto di aumentare i contributi a favore delle scuole
private. I parlamentari del PSI si stanno battendo contro questa proposta. Il
PSI ha invece chiesto che vengano accresciute le risorse da destinare agli
studenti meritevoli ed in condizione di bisogno. Bene la no-tax area per gli
studenti meritevoli ed in difficoltà economiche, bene la conferma del bonus per
i giovani. Il PSI del Veneto manifesta però la sua preoccupazione per le
migliaia di cattedre che risultano essere ancora scoperte su tutto il
territorio nazionale ed in Veneto in particolare.
Sulle cattedre della nostra
regione infatti è in atto un avvicendamento di personale che difficilmente avrà
termine prima di gennaio 2017. Un anno scolastico, l'ennesimo degli ultimi
vent'anni, si è aperto all'insegna della precarietà. Nulla sembra essere
cambiato. Il PSI del Veneto riconosce ai
docenti e al personale scolastico tutto, l'unico ed ultimo argine contro il
decadimento di un sistema scolastico che forse molti altri non vogliono
salvare.
Luca Fantò, Segretario regionale PSI del
Veneto
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