Che cosa succede se un insegnante, pur essendo
presente dentro le proprie mura domestiche, non è raggiungibile dal medico dell’Inps? Nella rete web
spesso si possono leggere post del tipo: “ ho preso un farmaco che mi ha
indotto un tale sonno da non poter sentire il suono del campanello “ oppure “
il citofono era rotto “ o ancora “ la targhetta con il mio nome sul citofono non è leggibile
“. Tutte giustificazioni che trovano precisi riscontri in sentenze più o meno
recenti, e che possono venir equiparate a qualsiasi altro tipo di condotta
negligente del malato. Giustificazioni che di fatto impediscono il compimento
della visita fiscale. Andiamo con ordine considerando le 3 giustificazioni
sopra descritte.
Nel caso del citofono si può dire che:
·
secondo una sentenza della
Cassazione, è dovere del lavoratore adottare tutti gli accorgimenti pratici che
rendano possibile la visita fiscale, ivi compreso appurare che il citofono funzioni
correttamente. In mancanza di tali controlli il lavoratore risponde per incuria e negligenza
Nel caso in cui non è leggibile il nome
sul campanello:
·
la mancata indicazione del nome del lavoratore
sul citofono, al pari del mancato funzionamento dello stesso, configura condotta negligente;
Stessa sorte tocca alla giustificazione
di sostenere uno stato di sonno provocato da farmaci:
· Non
è valida giustificazione nel sostenere uno stato di sonno provocato da farmaci a
meno che il lavoratore dimostri con appropriata documentazione di aver trascorso la notte senza dormire o che
l’assunzione ha riguardato farmaci tali da indurre un sonno così profondo da
impedire di avvertire il suono del campanello.
In conclusione si consiglia al docente in malattia di mettersi nelle condizioni di aprire la
porta al medico fiscale, se non vuole
incorrere in spiacevoli conseguenze di tipo amministrativo.
Aldo Domenico Ficara