Nel nome della laicità un Ds sbarra le porte della scuola alla visita dell’arcivescovo di Torino



La presa di posizione del dirigente scolastico di Vigone di non permettere l’incontro fra l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, previsto per il prossimo venerdì 4 novembre, e gli studenti dell’istituto comprensivo di Vigone e Cercenasco, scatena la polemica nei media. Questa decisione apre una ferita nelle due comunità piemontesi, con la conseguenza che la visita non ci sarà. Tutto è nato da una lettera che il dirigente ha inviato pochi giorni fa al parroco del paese, che avrebbe dovuto accompagnare il monsignore durante i suoi incontri. Il dirigente ha motivato la sua decisione sostenendo che la laicità della scuola deve essere tutelata da qualsiasi forma d’ingerenza.
A tal riguardo si ricorda che il principio di laicità dello Stato costituisce un principio di convivenza valido per tutti: la laicità non è altro che principio di democrazia, difesa del pari diritto, riconoscimento della libertà di coscienza, regola del «non fare ad altri ciò che non vorresti essere fatto a te», contro qualsiasi principio restrittivo. Si ricorda inoltre che nell’articolo 8 della costituzione si stabilisce il principio di “ eguaglianza delle religioni fra di loro”. Questo principio, che non è ancora stato completamente realizzato, pretenderebbe che tutte le religioni abbiano uguale spazio ed uguali diritti. Lunghe sono state le vicende legate all’insegnamento dell’ora di religione nelle scuole pubbliche, ancora oggi fonte di tensione, come tensione sussiste sul problema della esposizione, o meno, dei simboli religiosi.