Dopo lo schiaffo del NO a Renzi, il Miur sulla mobilità 2017/18 si ammorbidisce


 
 
Dopo l’esito del referendum costituzionale, l’arroganza decisionista sulle politiche scolastiche sembra affievolirsi. Sembra ritornare il buon senso, almeno, in riferimento alle tematiche sulla mobilità docenti 2017/18. A tal proposito riportiamo uno stralcio di un articolo di Lucio Ficara pubblicato sulle pagine de La Tecnica della Scuola: “Adesso dopo la vittoria del No al referendum e soprattutto dopo l’incontro politico sulla mobilità tenuto il 7 dicembre 2016 al Miur con i sindacati, si apre la strada per una mobilità degli insegnanti su scuola. In buona sostanza il Miur accoglie le istanze dei sindacati e si impegna nei prossimi incontri a chiudere una ipotesi di contratto della mobilità 2017/2018 volta a garantire, quanto più possibile, la titolarità su scuola dei docenti. Nel comunicato unitario dei sindacati, redatto dopo l’incontro del 7 dicembre 2016, si evince che il Capo di Gabinetto Miur, dott. Alessandro Fusacchia, ha risposto positivamente ad alcune delle richieste avanzate unitariamente. Ci sarebbero le condizioni per rimuovere, tra l’altro, i vincoli relativi alla possibilità dei docenti di trasferirsi anche su singola scuola superando il blocco triennale “.

 

 

Aldo Domenico Ficara