Lettera aperta inviata da Marco
Pappalardo, docente di Lettere a Catania, al ministro dell'Istruzione Valeria
Fedeli:
"Ministra Fedeli, potrebbe suggerirmi per
favore in che modo dovrò spiegare ai miei alunni che Lei ha per anni dichiarato
il falso, ha vantato un titolo che non aveva e non ha, ha cercato scuse invece
di chiedere perdono e dimettersi? Potrebbe suggerirmi come fare a stimolare gli
studenti all'onestà, alla trasparenza, alla giustizia, al senso civico quando
Lei ha giurato sulla Costituzione sapendo di avere scritto sul curriculum
qualcosa di non vero? In che modo sarò convincente con i maturandi, in
occasione dei prossimi Esami di Stato, in merito alla fatica da fare,
all'importanza del momento, al rispetto della Commissione, al valorizzare le
prove che verranno dal Ministero, a non copiare di qua o di là, quando ci ha
dato e ci dà tale esempio di immaturità e scorrettezza? Ho imparato che
"chi è fedele nel poco, sarà fedele anche nel molto", dunque mi
permetta di avere timore - non per me ma per i miei carissimi studenti - se, in
barba al suo cognome, io non posso riporre alcuna fiducia in Lei e nel suo
futuro operato. Non metto in dubbio che abbia esperienze di lungo corso nel
sindacato e in politica, ma che valgono senza coerenza, credibilità e umiltà?
Inoltre, non è bello neanche cercare di coprire il marcio con giri di parole e
inventare errori, poiché tutti sappiamo il valore di un diploma di quel tipo
(onorevolissimo per carità!) e quello di una laurea; possibile che proprio Lei
non lo sappia? Già solo per questo dovrebbe essere bocciata! Ai miei studenti
dico spesso che non per forza tutti devono ottenere un laurea per realizzare la
propria vita e per fare qualcosa di buono per gli altri, e che non è necessario
- a mio avviso - che un ministro debba essere laureato, poiché di laureati
pericolosi ne conosco tantissimi, così come conosco diplomati di altissimo
livello e competenza in ciò che fanno. La questione è che Lei - qualora non se
ne fosse accorta - è il Ministro dell'Istruzione e dell'Università! Tutti,
inoltre, devono poter accedere ai ruoli di governo, persino con la vecchia
quinta elementare se persone di valore, però che siano vere, senza scheletri
nel curriculum, senza sotterfugi. Secondo Lei, per cosa sarà ricordata nella
storia della politica italiana? Con quale credibilità parlerà agli studenti che
stupidi non sono? Sì, perché io non mi preoccupo per me, povero docente
precario del Sud, temo per i continui cattivi maestri fuori dalla cattedra che
la politica continua ad offrirci con ruoli di responsabilità. Coraggio, non
inventi scuse come i ragazzi davanti ad un compito non svolto a casa, non scarichi
su altri o altre questioni la sua responsabilità; il gender, il "sì"
al referendum, la sua parte politica, non sono questi i problemi, si figuri! Le
parole, sia quelle scritte che quelle cancellate, hanno un peso e lasciano il
segno, nel suo caso molto negativo quando si nasconde la Verità. Cordiali
saluti".