Un insegnante fa pausa caffè nell’aula dove sta svolgendo la lezione. Commette un reato ?



Dalle pagine del sito web  La Provincia, in riferimento all’ipotetico reato della pausa caffè in orario di servizio, si scrive:  “ Non può dirsi che una breve sosta per bere un caffè integri» un reato, anche perché «la pausa caffè è assolutamente tollerata dai contratti di lavoro e dalla giurisprudenza». Finisce com’era inevitabile finisse la storia del presunto scandalo dei dipendenti comunali sorpresi a timbrare il cartellino e poi uscire per bere un caffè prima di iniziare a lavorare: con l’archiviazione di tutte le accuse. E non , come aveva chiesto inizialmente la Procura, per particolare tenuità del fatto. Ma proprio perché quella condotta non costituisce alcun reato. Ratio della norma - ha scritto il giudice nel provvedimento - è potenziare i livelli di efficienza degli uffici pubblici e di contrastare i fenomeni di assenteismo» e «non può dirsi che una breve sosta per bere un caffè, peraltro pacificamente tollerata come momento di necessario ristoro e di recupero di energie lavorative, integri una interruzione del servizio idonea a influire sul rendimento del dipendente “. Tutto ciò vale per i dipendenti comunali, ma per gli insegnanti vale la stessa cosa ? No, perché gli insegnanti hanno l’obbligo della vigilanza in classe. Però, a rigor di logica, lo stesso trattamento giuridico sopra descritto per i dipendenti comunali potrebbe valere per i docenti,  se il caffè fosse portato da qualcuno ( non vincolato dall’azione di vigilanza ), presso l’aula dove l’insegnante svolge il proprio servizio. Qualcuno però potrebbe eccepire che l'insegnante rappresenta un modello da emulare e quindi la sua pausa caffè davanti ai propri alunni non potrebbe fare bene all'azione educativa. Infatti, la professione dell'insegnante, per tutte le implicazioni trasversali del suo operato, non è uguale a quella del dipendente comunale. Dovrebbero capirlo anche coloro che stanno cercando la quadra per rinnovare il contratto di una categoria così socialmente preziosa e unica.