Sono passati sei mesi da quando il
Ministro Valeria Fedeli chiese di non utilizzare linguaggi fuori luogo,
soprattutto per un formatore ( particolare riferimento agli insegnanti) – come
descrivere i trasferimenti dei prof delle ‘deportazioni’ o il conferimento di
maggiori poteri ai dirigenti l’accostamento agli ‘sceriffi’.
Sono passati sei
mesi da quando il movimento dei Nastrini rossi parlò di algoritmo e
trasferimenti continuando ad utilizzare proprio le parole additate dal ministro.
Si ricorda quanto detto allora dai rappresentanti dei Nastrini rossi: “Si
continua a calcare la strada della mattanza sociale con noi professori da
sempre precari, per la quasi totalità donne di 45 anni, cui oggi lo Stato
chiede di scegliere tra famiglia e professione”, Sono appunto passati sei mesi, ma i mal di
pancia rimangono e talvolta sono più dolorosi di quelli di sei mesi fa.
I trasferimenti
sud nord continuano ad esistere, ma a questi "effetti collaterali " de La Buona Scuola si sono aggiunti i problemi organizzativi sui vaccini obbligatori e le ipotesi dei licei brevi con tutto il loro carico potenziale di tagli di cattedre. Passano i mesi ma i problemi restano.
Aldo Domenico Ficara
Aggiornamento 22 dicembre 2017: in un comunicato dei Nastrini Rossi si scrive: " I prof della 107 sono il corto circuito della riforma ed ora più che mai è urgente e doveroso un cambio di rotta che garantisca a chi è di ruolo di rientrare nelle propria regione, perché le cattedre ci sono, basta superare quell’assurda trovata politica che è la differenza semantica tra organico di fatto e organico di diritto ".
Aggiornamento 22 dicembre 2017: in un comunicato dei Nastrini Rossi si scrive: " I prof della 107 sono il corto circuito della riforma ed ora più che mai è urgente e doveroso un cambio di rotta che garantisca a chi è di ruolo di rientrare nelle propria regione, perché le cattedre ci sono, basta superare quell’assurda trovata politica che è la differenza semantica tra organico di fatto e organico di diritto ".