"Bandire" dalla scuola quel flagello scolastico chiamato competizione e insegnare la collaborazione


di Giuseppe Felaco


A scuola la chiamano una sana competizione, ma l'imperativo è: "Andiamo avanti! ma avanti dove? Dobbiamo davvero "correre" a scuola e stressare i bambini, fino al punto da considerare diverso chi non riesce a stare al passo con gli altri? Siamo sicuri che sia la strategia giusta, arrivare al traguardo, con il gruppetto di fuga? Dobbiamo per forza assecondare una scuola che ritiene, prioritario portare avanti il "programma di classe" e un “perdere del tempo" il rallentare per coinvolgere, tutti? Non sarebbe più utile "bandire" dalla scuola quel flagello scolastico chiamato competizione e insegnare la collaborazione? Non vi pare, che sia il modo più semplice per annullare il problema della diversità, integrando le capacità di ognuno? Il proverbio dice: chi corre troppo facilmente resta solo. Allora rallentiamo!