Lettera aperta della Feder.ATA
Spett/li Presidenti,
Avendo appreso da diverse fonti
giornalistiche, la recente notizia che dal primo Gennaio del 2018 i circa 2.000
dipendenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, quali ad
esempio gli uscieri, i barbieri, gli elettricisti, i quali avevano subìto delle
decurtazioni sui loro stipendi, potrebbero tornare a prendere circa 136.000,00
Euro l’anno, anziché 99.000,00 Euro, con molta delusione e altrettanta
contrarietà riteniamo molto ingiusto e indegno il trattamento economico
riservato al Personale ATA della Scuola.
Il Popolo Italiano, purtroppo, ormai è
abituato al Vostro caos permanente di personalismi, trasformismi, cambi di
casacche, contrapposizioni ideali e programmatiche, che non hanno nulla a che
vedere con l’interesse generale e il bene collettivo del nostro bel Paese, ma
tutto viene organizzato in funzione di fini e rendite personali, per i ben noti
vantaggi di Casta e le convenienze dei Partiti Politici.
Nessuno parla degli 11 milioni di
concittadini che ad esempio rinunciano alle cure mediche a causa della crisi
economica, e sicuramente tra di loro ci siamo anche noi Personale ATA della
Scuola, che sopravviviamo con uno stipendio senza dubbio al limite della soglia
di povertà.
Spett/li Presidenti,
il Sindacato Feder.ATA manifesta forte
amarezza e disapprovazione sul fatto che fra lavoro e lavoro possa esserci una
così grande differenza economica, e in merito esprime le seguenti osservazioni
e riflessioni:
il Personale ATA percepisce di media
poco più di 1.000,00 Euro al mese, con un Contratto Collettivo Nazionale di
Lavoro scaduto da diversi anni ormai e con stipendi congelati;
da troppo tempo siamo sfruttati e
malpagati, rispetto alle numerose e complicate responsabilità che ci avete
affidate;
i salari da fame del Personale ATA, una
categoria di lavoratori educati e silenziosi, e il grave squilibrio di
retribuzioni, rispetto ad altri settori della Pubblica Amministrazione, sono il
frutto di gravi errori di pianificazione politico/finanziaria, i cui risultati
negativi sono evidenti, indiscussi e tangibili;
tutti i Governi sono stati incapaci di
operare nell’interesse del bene comune di tutta la Pubblica Amministrazione, e
in particolar modo hanno tolto risorse umane e finanziarie verso i Servizi
Amministrativi, Tecnici ed Ausiliari delle nostre Scuole, commettendo un
gravissimo errore.
Spett/li Presidenti,
tutti questi fattori incidono
negativamente sui preziosi e insostituibili servizi resi alla collettività
scolastica dal Personale ATA e fanno dubitare delle reali capacità ed efficienza
del Governo e del Parlamento di impegnarsi su decisioni largamente condivise,
che siano all’altezza di risolvere queste gravi e ingiuste differenze
retributive tra noi Pubblici Dipendenti, che tanto indignano gli onesti
lavoratori ATA.
L’unico spiraglio di speranza che ci
rimane, anche se la strada per uscire dal tunnel sarà ancora lunga e difficile,
è che la Politica, la c.d. Buona Politica, torni ad affermare il suo giusto
ruolo, ridando dignità lavorativa e stipendi adeguati al Personale Amministrativo,
Tecnico ed Ausiliario della Scuola.
Basta con retribuzioni d’oro per certe
categorie di eletti della Pubblica Amministrazione, e stipendi da fame per il
Personale ATA, è una vergogna tutta Italiana !
Distinti saluti.