Di Gianfranco Scialpi
Chi lavora nella scuola sa benissimo che
l'istruzione e quindi gli insegnanti, non ricevono quelle attenzioni che
meritano. Quasi tutti parlano della formazione come valore strategico per il
futuro. Eppure! E purtroppo ora ci si mette anche il Ministro Fedeli!
Le
due dichiarazioni del Ministro
A luglio il Ministro dichiarava: “I
docenti devono essere pagati molto di più…Il doppio di quanto prendono ora…Ma
non bisogna fare demagogia, non è un risultato che si possa raggiungere in poco
tempo. Questa però è l’obiettivo a cui si deve tendere“.
Qualche giorno fa ha rilasciato
un'intervista al "Sole 24 Ore" ( 20 agosto) dicendo "Intanto, il
contratto riguarderà il nuovo maxi-comparto Scuola-Università-Ricerca. Mi
auguro che in manovra si troveranno risorse aggiuntive, per chiudere la partita
entro l’anno."
La
discontinuità
Tra le due dichiarazioni esiste una
discontinuità, riguardante l'approccio al problema-contratto. Ha dichiarato M.
Pacifico (Presidente Anief) “Parlando del rinnovo contrattuale la Fedeli dice
di augurarsi che nella manovra si trovino risorse aggiuntive per chiudere la
partita entro l'anno. E'curioso, che, dopo avere più volte preso l'impegno
pubblico negli ultimi mesi, di chiudere la partita sul rinnovo di contratto entro
il 2017, ora la Ministra cambi versione trasformandolo in un augurio".
Considerazioni
Premetto: non ho mai riposto tante
speranze sulla prima dichiarazione del Ministro.
La discontinuità nasconde, però, un
problema più ampio che rimanda al rapporto tra la società e l'istruzione. A mio
parere il "mi auguro" esprime passività, subalternità ed estraneità
rispetto alle decisioni che altri soggetti più importanti dovranno prendere. Si
ha l'impressione che il Ministro Fedeli non sia un componente del governo. Pare
che non parteciperà a fine settembre
all'approvazione della Legge di Stabilità 2018.
Questi elementi sono accostabili al
profilo dell'istruzione. Ritenuta dal contesto economico poco importante, non
strategica, inadeguata a partecipare ai "tavoli che contano". Quindi
incapace di far sentire la propria voce che rimanda al futuro. Ancora: una
presenza messa all'angolo, quello più buio, in modo da non avvertirne il
respiro. Insomma, una conferma!