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Paolo Crepet: le scuole sono luoghi finti, materie classiche e lingue vengono insegnate in modo superficiale
Lo psichiatra, scrittore e sociologo
Paolo Crepet, con riferimento all’uso del telefonino, così commenta con l’Agi: I dati non mi meravigliano affatto, anzi convinto
che, se i ragazzi non conoscono i social e i rischi di questi strumenti la
colpa è della scuola che non lo insegna. Questo è il vero problema. Io non
capisco perché non se ne parli nelle scuole. Non è mica il diavolo. Il
cellulare e il mondo dei social network viene visto come qualcosa di estraneo
ai banchi di scuola, ma “non è così: lontano sarà il latino.
I ragazzi
trascorrono 10 ore al giorno con il telefonino in mano. E’ la realtà di oggi. E
non serve essere Marconi per capirlo. Mi meraviglio molto che la scuola non se
ne occupi, In aula non si fa più nulla. Sono dei luoghi finti. Anche le materie
classiche vengono insegnate in modo superficiale. Per non parlare delle lingue:
nessun ragazzo alla fine del liceo conosce l’inglese, se non in modo
maccheronico”.
E lo stesso, sostiene Crepet, vale per i social network: “Gli
insegnanti stessi non sanno come funzionano. Come possono insegnare ciò che
ignorano? ”