Rimodulazione cicli scolastici: meglio il liceo breve, la scuola media ridotta a 2 anni o lasciare le cose come stanno?




Già nel 2000 (legge n. 30), ministro Luigi Berlinguer, la rimodulazione dei cicli scolastici era diventata legge, infatti le scuole superiori rimanevano di 5 anni, ma medie ed elementari erano accorpate in un ciclo unico di 7 anni. La riforma Berlinguer fu seppellita da Letizia Moratti, arrivata a viale Trastevere nel 2001. Neanche Maria Stella Gelmini volle tagliare sul percorso dalle elementari alle superiori. A esprimersi a favore di una riduzione del curriculum dei liceali è stato Francesco Profumo, che lo aveva indicato tra le priorità del 2013. In questi giorni un Comunicato stampa di Angela D’Onghia ( attuale sottosegretaria al MIUR) riaccende i riflettori sulla possibile modifica del ciclo di studi delle scuole medie da tre a due anni, mantenendo inalterati i 5 anni delle scuole superiori di secondo grado. Ma le forze politiche su questo tema sono in difficoltà, perché, come dimostra anche il destino della riforma Berlinguer, i sindacati hanno sempre fatto muro sulla riduzione di un anno, temendo il taglio degli insegnanti. Non è un caso che nei programmi dei partiti ( escluse le sperimentazioni sul liceo breve proposte dal Partito Democratico ), per raggiungere l’obiettivo del diploma a 18 anni, non si parli della riduzione da 13 a 12 anni del percorso scolastico, ma al massimo si analizzi l’anticipo a 5 anni della scuola elementare. La domanda nasce spontanea: meglio il liceo breve, la scuola media ridotta a 2 anni o lasciare le cose come stanno?


 Aldo Domenico Ficara