Malpezzi replica a Intravaia: con l'inizio dell'anno scolastico bisogna trovare argomenti che consentano "like"




Riportiamo l’inizio di un post, critico verso un articolo di Repubblica dal titolo "alle elementari e medie tutti promossi per legge", che la parlamentare Simona Malpezzi ha pubblicato nella sua pagina Facebook: “Non so quante visualizzazioni abbia avuto l'articolo a firma del prof Salvo Intravaia su Repubblica ieri, ma su quel titolo mi sono soffermata anche io: "alle elementari e medie tutti promossi per legge". Mi sono soffermata con sconcerto: Repubblica è un giornale serio, quel titolo molto meno. Di cosa si tratta? Il contenuto, ben poco attuale, riguarda una delle deleghe della 107, quella sulla valutazione, approvata definitivamente molti mesi fa. Capisco che con l'inizio dell'anno scolastico bisogna trovare argomenti che consentano "like" tuttavia, sarebbe bello discutere di questioni ormai già affrontate con cognizione di causa evitando di ingenerare sospetti molto poco fondati. La notizia di Repubblica è grosso modo questa: il governo Renzi prima e Gentiloni poi dichiara guerra alle bocciature. Vediamo meglio la questione partendo da una domanda che rivolgo a Intravaia: prima dell'approvazione della delega si bocciava diffusamente alle scuole elementari? Non mi pare. Si procedeva alla bocciatura esclusivamente in casi limite. La normativa prevedeva la bocciatura in via eccezionale nella scuola primaria (Legge 517/1977), ma con l’obbligo di raggiungere la sufficienza in ogni disciplina (Legge 169/2008). In sede di valutazione di fine anno, tuttavia, pochissimi procedevano alla bocciatura. I dati più recenti ci dicono che i tassi di mancata promozione sono sotto l’uno per cento nella primaria (3% alle "medie"). Perchè quando si parla di bambini di pochi anni "sanzionare" serve a poco. Quello che occorre è lavorare sul pregresso cercando di recuperare e migliorare tutti gli aspetti su cui il bambino mostra incertezze o ritardi, difficoltà, soprattutto in una società sempre più complessa in cui le fragilità aumentano e in cui stare dalla parte degli ultimi significa consentire a tutti, e per davvero, le stesse opportunità. Perché non tutti partono dalle stesse situazioni “. 



 Aldo Domenico Ficara