Alternative all'insegnamento da inserire
nel nuovo contratto giuridico ci sono. Alcune sono già una realtà.
Rappresentano delle valide alternative all'insegnamento. Soprattutto per chi
sta uscendo dalla scuola per raggiunti limiti di età.
Contratto
giuridico
Il prossimo contratto riguarderà la
parte giuridica e quella economica. Quest'ultima sembra già definita dalle
leggi di stabilità 2016-2018 con l'indecente e irriguardoso aumento di 85 €
lordi nel triennio.
Invece il contratto giuridico che
renderà coerente il nostro profilo con il Decreto Brunetta e altro ancora,
offre ancora delle opportunità di confronto.
L'insegnamento
è un lavoro usurante
Si legge in un articolo presente sul sito di Orizzontescuola.it:
"Gli studi scientifici a disposizione (l’ultimo pubblicato nel 2016 ad
opera della Università La Sapienza di Roma) dimostrano che l’alta usura
psicofisica dei docenti è analoga in tutti i livelli d’insegnamento e prescinde
pure dalla differenza dei generi maschile e femminile."
Per chi entra tutti i giorni in aula,
conosce benissimo la tensione che affianca la propria azione didattica. Questa
è sempre "contagiata" da altri aspetti indiretti, ma ugualmente importanti:
la cura della relazione costituita spesso da comunicazioni non verbali e che
risultano in molti casi decisiva e propedeutica a un apprendimento
significativo; la presenza di aspetti giuridici con risvolti civili e penali
(allergie, consegna in uscita
dell'alunno a persone autorizzate...). A questi aggiungiamo il livello
acustico che gli alunni tengono sempre oltre la soglia di accettabilità. E per
finire (per essere sintetici) le classi pollaio e superpollaio che amplificano
tutti i suddetti problemi, aggiungendone di nuovi.
Tutto questo grava sull'insegnante e in
particolare sulla sua sfera psico-nervosa, che oggettivamente è più debole con
l'avanzare dell'età anagrafica e con l'aumento degli anni di servizio.
Le
alternative all'insegnamento già esistono
Da qui la necessità di differenziare la
funzione docente, superando l'idea storicamente codificata che la professione
dell'insegnante si identifica solo con il lavoro diretto con i ragazzi.
Le alternative all'insegnamento già
esistono. Penso all'Animatore digitale, al Referente Cyberbullismo, al tecnico
di laboratorio informatico, al responsabile dei progetti Pon, al responsabile
della biblioteca con funzioni anche di promotore all'educazione alla lettura,
al tutor dei neo-assunti, al formatore...
Queste mansioni sono svolte "a
latere" dell'insegnamento, spesso tra gli spezzoni o buchi-orario. Con
l'aggravante di essere gratis o quasi, concretizzando il nuovo mantra del
liberismo economico che si nasconde dietro l'espressione tecnica dell'ottimizzazione.
La strategia comunicativa ha il solo scopo di nascondere la realtà: il massimo
dei risultati con costi contenuti o azzerati.
Sindacato,
batti un colpo se sei presente
Chi può contrattualizzare questi profili
con distacco dall'insegnamento ?
Chi può dare dignità economica a queste
funzioni, facendole entrare a pieno titolo nella funzione docente? Il
sindacato. Quello che preoccupa è la percezione che esso stia andando alla
contrattazione in modo dimesso. E questa condizione non è ottimale per
conseguire i suddetti obiettivi. Questi sono "indigesti" alla
controparte, la quale punta all'ottimizzazione delle risorse umane, tra le più
vecchie in Europa , evitando nuovi costi
economici.
Nonostante questo mi rivolgo al
sindacato: batti un colpo se ci sei!
Gianfranco
Scialpi