Esempio di conflitto dirigente scolastico-docente




Il caso, trovato in rete, presenta un tipico esempio di conflitto dirigente scolastico-docente
Tutto inizia in un collegio dei docenti dell’aprile dell’anno scorso. Il docente aveva aspettato pazientemente e, alla fine, aveva chiesto di parlare di un problema per cui era stato delegato dai suoi colleghi di classe. La risposta era stata: non è all’ordine del giorno! Cosa avrebbe dovuto fare? Farsi chiudere la bocca da una preside piena di se stessa, in quella scuola da meno di un anno e convinta di sapere tutto? Il docente insegna in quella scuola da 16 anni, lo conoscono tutti ed è  stimato dentro e fuori l’istituto; nella sua carriera ha fatto parecchia attività di sperimentazione e per quattro anni anche il collaboratore vicario ed un anno il preside incaricato: non poteva limitarsi a mandare giù. Così ha replicato che nelle riunioni si dovrebbe prevedere uno spazio per le “varie ed eventuali” e che, comunque, sarebbe stato corretto dedicargli almeno dieci minuti dopo tanto tempo perso inutilmente. La Ds ha cambiato tre o quattro colori, poi ha sbattuto sulla tavola il blocco di carte che aveva in mano e si è messa a gridare, con un tono di due ottave sopra l’usuale, che non intendeva certo prendere lezioni dal docente, che presiedeva lei la riunione e che spettava a lei decidere di cosa si doveva parlare. Era diventata così buffa che il docente ha buttato lì un ”si beva una camomilla” e se ne è uscito tra il sorriso ed il compiacimento di molti.
Cosa è successo dopo?
Al docente è stato praticamente proibito di fare ogni cosa.
Può comunicare con la Ds e con la segreteria solo per iscritto e la Ds gli risponde solo formalmente trovando ogni possibile cavillo per negargli quello che chiede: un permesso breve, due giorni per andare al congresso sulla matematica, a cui in passato non era mai mancato, partecipare al funerale di una lontana parente alla quale era molto affezionato. In Consiglio d’Istituto ha perfino bloccato una sua richiesta di una visita guidata a Venezia perché, ha detto, non era specificato il costo del vaporetto, quando sarebbe bastata una semplice telefonata o approvare in attesa di perfezionamento della pratica. Quest’anno il docente è stato anche escluso da tutti gli incarichi di collaborazione (da dieci anni era “referente” del suo plesso) e gli ha organizzato un orario spezzato che lo obbliga a fare i salti mortali girando da una classe all’altra, con aggravio di lavoro anche per la partecipazione ai consigli di classe.