Sinopoli: La Buona Scuola privilegia la dimensione tecnocratica delle varie dirigenze


Riportiamo il pensiero di Francesco Sinopoli su La Buona Scuola estratto da un’intervista del dicembre 2016 su TuttoScuola:

“ Parla della legge 107, che il suo predecessore Pantaleo chiamava la legge della ‘Brutta scuola’?
“Non solo. Il discorso è più ampio, e risale quanto meno alla riforma Brunetta del pubblico impiego. Da allora è in atto una tendenza, che si è riflessa anche nella legge 107, a privilegiare la dimensione tecnocratica e la funzione valutativa e decisionale delle varie dirigenze, compresa quella scolastica, in alternativa al coinvolgimento e alla partecipazione (che significa anche responsabilizzazione) di tutti i lavoratori.
Si riferisce alla questione della ‘chiamata’ degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici?
“Sì, anche a quella, ma più in generale a una legge che è piovuta sulla scuola e sui suoi lavoratori, a partire dagli insegnanti, come una gabbia, senza cercare la necessaria condivisione degli obiettivi e degli strumenti. Eppure i segnali per il governo non sono mancati, dall’imponente sciopero unitario del 5 maggio 2015 alle 480.000 firme raccolte per sottoporre a referendum i punti principali della 107. Non sono bastate per fare il referendum, ma sono state un chiaro campanello d’allarme che il governo non ha voluto ascoltare”. “

Un pensiero quello di Francesco Sinopoli che si sta trasformando in questi giorni in una solida azione contrattuale, nel tentativo di dare al personale della scuola in generale, e in particolare alla categoria degli insegnanti quella dignità retributiva e normativa da tempo smarrita.



Aldo Domenico Ficara