Portare la scuola statale ai minimi livelli per sostenere un’offerta di istruzione privata qualificata


Tutti i Paesi più avanzati, investono ingenti risorse finanziarie per garantire a tutti i cittadini pari opportunità d’istruzione, con una scuola statale all’altezza del compito ed in concorrenza con quella privata, in relazione alla qualità del corpo docente, del personale A.T.A., delle attrezzature, biblioteche, laboratori messe a disposizione degli studenti per incrementare le loro competenze. In Italia, al contrario assistiamo giorno dopo giorno ad uno scientifico smantellamento della scuola statale. Un tale smantellamento da indurre a dire che una  nazione ai minimi culturali  implica un sistema scuola ai minimi livelli. La scuola statale ai minimi livelli è quella che include, diverte, ma non istruisce. Se istruisse non ci sarebbe spazio per la scuola privata. Infatti, solo se la scuola pubblica arriva ai minimi livelli, i genitori si sentono costretti a pagare per l’istruzione dei loro figli; solo il generarsi di questa loro domanda può generare e sostenere un’offerta di istruzione privata qualificata, cioè una scuola privata che non sia più soltanto alternativa alla scuola statale, ma che costituisca il centro nevralgico del sistema di istruzione. Pertanto, invece di restituire dignità e di valorizzare la professione di insegnante con concorsi seri e stipendi adeguati,  si continua con questo assurdo e continuo “ridimensionamento” della scuola statale.


Aldo Domenico Ficara