Intervista al “Messaggero, il ministro fa riferimento ad altro


Contratto, aumento 200€. Qualche giorno fa "Il Messaggero", annunciava questa novità.
Ma il Ministro fa riferimento ad altro.
L'intervista al "Messaggero"
Qualche giorno fa  il quotidiano "Il Messaggero" riportava il seguente titolo e sottotitolo: "Scuola, stretta finale sul contratto. L'intervista. La ministra Fedeli: << Siamo pronti a firmare. Le risorse necessarie sono in arrivo>>. Aumenti fino a 200 euro, nello stipendio entrano bonus e incentivi. Tavolo anticipato al 2 gennaio" ( il grassetto è mio). Cosa comprende un lettore? A mio parere: la Ministra sostiene un  contratto dignitoso costituito da un aumento medio di 200€ lordi.
Per formazione culturale sono abituato a non fidarmi delle intermediazioni e dei titoli. Le prime possono veicolare fake news e i secondi far leva anche sulla componente emotiva ("Postverità").
Detto questo ho letto l'intervista e nella parte relativa al contratto la ministra dichiara (pag 3) " Ci vedremo martedì e lavoriamo per un rinnovo in tempi i più rapidi possibile... Nella legge di stabilità, come ha detto il Ministro Madia, ci sono i soldi per il contratto e lo chiuderemo presto"
Ora non 
risulta   che nella legge di Stabilità ci siano somme aggiuntive, rispetto a quelle previste dall'accordo del 30 dicembre 2016 ( pag.3).
Contratto, aumento 200€. E' solo una proposta
A questo punto mi sono chiesto: chi propone i 200€? La risposta la trovo a pagina 2 del quotidiano: i sindacati! Si legge, infatti: "L'obiettivo dei sindacati (e in particolare della Cgil) sarebbe quello di modificare la legge 107/15, facendo confluire dentro il contratto nazionale tutte le risorse della << Buona Scuola>> 200 milioni che vengono utilizzati per premiare gli insegnanti più bravi". A questi vanno aggiunti, continua l'articolo, i 380 milioni della "Carta docente". Come scritto da "OrizzonteScuola" si arriva ai 200€ lordi aggiungendo gli 80€ del bonus Renzi. Quindi con il trucco, come afferma la testata online.
Considerazioni
La proposta dei sindacati mi sembra difficilmente percorribile. Innanzitutto occorrerebbe modificare la parte della legge 107/15 che tratta del merito e della "Carta docente". Ipotesi irrealizzabile, come scrivevo sopra,  in presenza di un Parlamento sciolto e di un governo in carica per l'ordinaria amministrazione.  In secondo luogo, la diversa destinazione dei suddetti fondi, ha un solo significato: sconfessare, depotenziare la Legge 107/15, sulla quale Renzi ha puntato molto.
Tutto è possibile, però in prossimità delle elezioni! La firma di un contratto con 200€ garantirebbe al governo una carta spendibile per il voto e salverebbe i sindacati da una probabile emorragia di tessere, come proposto da "Professione Insegnante".
I prossimi giorni risolveranno ogni dubbio!

Gianfranco Scialpi