Contratto scuola, il governo oserà tanto?



Contratto scuola, si prospetta un atto unilaterale del governo? Possibile, ma rischioso per il governo!
Contratto scuola, l’atto unilaterale “chiuderà” la trattativa?
Contratto scuola, sul portale di Tecnidellascuola.it è apparso un articolo a firma  di R. Palermo:"Nel caso in cui le parti in causa (sindacati e Aran) non riuscissero a firmare un contratto, il Governo potrebbe infatti tranquillamente regolare tutta la materia con un atto unilaterale.
Questa regola è espressamente prevista per la contrattazione integrativa (mobilità per esempio) ma non si può escludere che venga utilizzata anche per il CCNL.
E in ogni caso non si può escludere a priori che il Governo, in assenza di un accordo fra le parti, regolamenti per legge quegli aspetti del rapporto d’impiego che più di altri hanno a che fare con l’organizzazione del lavoro, compresa la questione della valutazione del personale."

E’ un’ipotesi implicitamente  prospettata…
Ipotesi personale di R. Palermo o confermata anche ai piani alti del sindacato? La lunga dichiarazione di  M. Gissi, segretaria generale Cisl scuola, risolve ogni dubbio. “ Nove anni di mancato rinnovo dei contratti hanno spianato anche il campo a interventi per legge che hanno inciso non poco sulla gestione del rapporto di lavoro, cancellando parti importanti del contratto vigente…l’incertezza e il vuoto che un mancato rinnovo del contratto determinerebbe sono un rischio che gli appassionati sostenitori della non firma sottovalutano pericolosamente”.
Scenario difficile, ma non impossibile 
Nell’intervista non è esplicitamente citato l’atto unilaterale, ma solo implicitamente ipotizzato. Quindi siamo sotto ricatto! In pratica dovremmo accettare uno dei peggiori contratti, per evitare l’intervento autoritario del governo. 
Detto questo, la firma o un atto di forza del governo? La normativa vigente glielo consente? In caso affermativo sarebbe un atto legittimo, nel secondo caso un vero “strappo”. Propendo per lo strappo. E’ lo stesso R. Palermo a dichiarare che l’atto unilaterale è lecito per la contrattazione decentrata “ma non si può escludere che venga utilizzata anche per il CCNL."
Scenario difficile, ma possibile per il contratto scuola. Gli ultimi dieci anni hanno visto governi, condizionati dal “finanzcapitalismo” (L.Gallino) operare degli “strappi”, confermando la divaricazione tra la Costituzione formale (enunciazione principi) e quella materiale o sostanziale (la concreta applicazione o adattamento dei principi).  Due esempi per tutti: le classi pollaio (D.M.81/09) e quelle superpollaio (Legge di stabilità 2015). Chi frequenta le aule sa benissimo quanto queste organizzazioni si contrappongano ai diritti costituzionali allo studio e all'inclusione. Le classi pollaio e superpollaio rappresentano dei corpi estranei rispetto alla Costituzione. Sono espressione di un’entrata a “gamba tesa” nel mondo della scuola.  Formalizzano uno strappo rispetto alla nostra Carta, più volte ribadito dai giudici. Amministrativi e non solo. Eppure...

Le elezioni politiche giocano a nostro favore
Comunque sono convinto che il governo di fine legislatura non arriverà a questo. Semplicemente perché il 4 marzo è vicino. Anzi vicinissimo! L’atto unilaterale, facilmente impugnabile,  costituirebbe un  clamoroso e fatale autogoal con inevitabili conseguenze per i partiti di governo.  Dopo l’eventuale il rifiuto di TUTTI I SINDACATI a firmare un contratto irricevibile per la scuola, l'atto unilaterale rappresenterebbe una frattura non più sanabile con TUTTA LA SCUOLA. E questo comparto ha praticamente, compreso “l’indotto”, 4 milioni di potenziali elettori.
Lo mettiamo alla prova?
A questo punto non resta che giocare la partita fino in fondo. L’alternativa è uno peggiori contratti degli ultimi trent’anni. Non rimane, quindi che costringere il   governo a scoprire le carte. I prossimi giorni ci consegneranno i fatti”

                                                                                                          Gianfranco Scialpi