L’impossibilità di creare l’algoritmo dell’anti-fregatura, sta alla base dell’impossibilità di valutare i docenti

Il dirigente scolastico Dott. Giovanni Zen, sottolinea, in un articolo pubblicato dal giornale di Vicenza il 28/02/2012 dal titolo “diamo i voti anche ai prof”, che il rifiuto dei docenti a farsi valutare, è per la società civile incomprensibile, visto che viviamo in un sistema globalizzato, in cui la valutazione delle competenze nel mondo del lavoro è centrale. Rispondo al dirigente del liceo Brocchi di Bassano, che crede moltissimo nella valutazione del sistema scuola e dei suoi docenti,  dicendo che una vera e seria valutazione, come quella che ci chiede l’Europa, non è attuabile nel nostro scassatissimo sistema scolastico e nel nostro dissestato Paese.

Bisogna fare un’onesta operazione di verità e dire che la politica italiana, di centro-destra, ma anche quella di centro-sinistra, ha deciso in questi ultimi vent’anni, di distruggere la scuola pubblica e di avvilire la professione di docente, rendendola una figura marginale, sia dal punto di vista economico, che da quello del prestigio sociale. Basti pensare che  lo Stato italiano, per l’anno scolastico in corso, avrebbe previsto, per la formazione dei propri docenti, una cifra che si aggira all’incirca sui 5 euro a docente, centesimo più centesimo meno. Ma se lo Stato italiano investe così poco sulla formazione e aggiornamento dei propri docenti, su quali parametri valuterà l’efficienza di una scuola e dei propri insegnanti? L’unica cosa che è valutabile e misurabile è la miseria in cui, una politica miope e distratta, ha condotto il mondo del sapere e della conoscenza. Valutare lo stato attuale del nostro sistema scolastico, sarebbe come valutare la stabilità di un palazzo, sulle sue macerie. E’ semplicemente una grossa sciocchezza, non ha senso valutare un sistema al collasso economico, almeno che,  non ci sia la precisa volontà di affossarlo definitivamente. Attualmente la scuola italiana, impoverita dalla legge 133/2008 (Art.64), dall’eredità berlusconiana del patto di stabilità (dimensionamento scolastico) e i suoi docenti avviliti dal blocco degli scatti di anzianità, dal blocco del contratto già scaduto da 2 anni ( si parla di un nuovo contratto non prima del 2014), derubati anche del 30% delle risorse ricevute dai tagli della 133/08, si trova a dovere ragionare di valutazione e merito, paradigmi virtuosi, che nulla hanno a che fare con stati di evidente emergenza. Allora , mi rivolgo a Giovanni Zen, chiedendo: “dove sta la fregatura?”. Purtroppo, gentile preside Zen, noi docenti seri, non siamo in grado, pur essendo meritevoli di impegno, di creare l’algoritmo dell’anti-fregatura capace di proteggerci  da ulteriori umiliazioni e vessazioni politiche. Questo è il motivo che farà fallire anche questo tentativo di sperimentazione sulla valutazione dei docenti. Il docente serio, preparato, profondo conoscitore della propria disciplina ha oramai una “idiosincrasia” verso tutti quegli agenti “esterni “ ,che sono spesso causa di una cattiva valutazione, capace di distorcere, per interessi economici e di carriera, la realtà di merito. Noi docenti, non abbiamo bisogno di essere  valutati nelle competenze del nostro lavoro, in quanto lo siamo ogni giorno dai nostri alunni e dalle loro famiglie, che sono anche e giustamente molto esigenti e sanno perfettamente valutare la qualità del servizio ricevuto da ogni singolo docente. Piuttosto siete voi dirigenti scolastici, che dovreste assumervi le responsabilità, di una cattiva e spesso improduttiva capacità relazionale con i vostri docenti più preparati e più liberi.

Lucio Ficara FLC