Concorso Ds in Puglia - Aula 4 “Elena di Savoia” – SECONDA PARTE

E come accade in tutte le storie importanti che si rispettino la “verità” ufficiale non si è fatta
attendere: “… Dai verbali redatti dal summenzionato Comitato sullo svolgimento delle prove scritte del 14 e 15.12.2011 (all. 2 e 3) risultano i candidati presenti, assenti e espulsi. Tra questi ultimi non risulta il nominativo del prof. XXXX XXXX, né v’è traccia dell’episodio denunciato. …”



Come direbbe sempre quel Giudice che ho già citato nell’altra mia lettera “il fatto non sussiste!”. Bene torniamo tutti a casa e riprendiamo serenamente le nostre esistenze perché quei verbali ci confermano che nulla è accaduto nella famosa Aula 4. Eppure rimane nelle nostre menti il racconto dettagliato e minuzioso di molti di quei 24 candidati (ne erano 25 ma capite bene che l’interessato per legge ha il pieno diritto di mentire!) presenti in quell’aula che narrano tutti inesorabilmente la stessa medesima storia. Nessuno di loro ha in benché minimo dubbio che l’episodio sia accaduto,
seppur raccontando ognuno dettagli diversi in base alla loro posizione in aula.
Io li ho fatti gli scritti in quei giorni, anche se in un’altra aula, ed è evidente che non è possibile non accorgersi se qualcuno viene fatto allontanare dall’aula perché scoperto a copiare. Eravamo tutti molti concentrati ma non inebetiti.
Se fino a qualche minuto fa potevamo immaginare che l’accaduto potesse, anche se
inverosimilmente, essere dovuto ad una svista nel redigere i verbali, ora siamo certi che sotto c’è qualcosa di più.
Non dimentichiamo peraltro che in quell’aula non c’erano solo candidati ma anche due vigilanti, i quali hanno sancito l’allontanamento del candidato in questione. Cosa abbiamo verbalizzato in Presidenza non era compito loro perché la procedura utilizzata era quella di accompagnare il candidato al piano terra, in Presidenza appunto, e lì verbalizzare l’allontanamento. Quindi è comprensibile che dal lato dei vigilanti, che hanno visto espellere il candidato, non si potesse avere contezza di quanto accadesse due piani più giù.
Ma mi chiedo: veramente qualcuno pensa che anche i vigilanti possano dichiarare il falso pur sapendo che per vicende simili si rischia il posto di lavoro?
Io spero proprio di no, la vicenda sarebbe ancora più triste di quanto già non appaia e mettere nei guai altri docenti che erano lì intenti solo a svolgere la loro funzione istituzionale sarebbe davvero troppo. Del resto se tutta la vicenda è venuta a galla è proprio perché il loro lavoro l’hanno svolto in maniera ineccepibile.
Il gruppo di docenti presenti in quell’aula, alla luce di queste nuove e sconcertanti rivelazioni, si sta indirizzando verso una querela di falso con reati che non possono che configurarsi come riferibili al codice penale.
Spero solo che ognuno, secondo il proprio ruolo, dica la “verità” solo quella, non quella voluta da altri, ma quella che racconta i fatti così come sono avvenuti. Non sarebbe giusto che a pagare fossero sempre i soliti ignoti da circuire pur di pretendere una verità “diversamente vera” solo per salvarsi dalle proprie responsabilità. È dura far passare una verità diversa con 24 persone che testimonieranno tutti la stessa identica cosa.
A contorno di questa vicenda, a dir poco incresciosa, oggi verso le 13:00 vengo contattato
telefonicamente dalla DIGOS di Bari che, devo riconoscere con molta gentilezza, mi chiedevano però conto di cosa avevamo intenzione di fare domani 23 maggio a Bari davanti all’USR.
Li ho rassicurati che siamo solo docenti con l’intenzione di prendere visione degli atti in maniera informale circa il Concorso DS, così come la Legge ci garantisce debba avvenire seduta stante. È stato triste avere conferma dal funzionario DIGOS che erano stati allertati dall’USR Puglia circa l’evento di domani. Trattati alla stregua di comuni delinquenti e con l’intento mal riuscito da parte dell’USR di intimorirci.
È evidente a questo punto la battaglia epocale che abbiamo deciso di combattere: da una parte l’obsoleta e grottesca macchina burocratica che per sessant’anni ha gestito il nostro Paese, e ne vediamo i risultati, e dall’altra un manipolo di Docenti spinti da quelli ideali di cui narriamo nelle nostre classi e delle cui parole diamo sostanza con le nostre azioni utilizzando il Web 2.0 come strumento di Democrazia a cui evidentemente l’organizzazione pachidermica non è ancora abituata
Sul sito dell’USR Puglia, nella pagina TRASPARENZA VALUTAZIONE E MERITO, tre parole che da sole fanno venire i brividi, viene riportato in cima, quasi fosse una bandiera garibaldina: “la piena trasparenza, intesa come "accessibilità totale" delle informazioni costituisce uno dei punti centrali del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. Scopo di questa Sezione è diffondere e rendere facilmente reperibili per cittadini e utenti i dati e le informazioni che riguardano i diversi aspetti dell'attività amministrativa e istituzionale del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca.”
Domani vedremo se queste bellissime parole scritte sul sito dell’USR Puglia sono concretezza, prassi amministrativa, principi inalienabili o retorica di un sistema di gentiliana memoria.

Prof. Gerardo Troiano
Docente di una scuola italiana