PRECARI A SCUOLA E NELLA VITA, L’ESPERIENZA CHE HA PORTATO ALLA NASCITA DELLE SESSIONI RISERVATE E DELLA GAE DELLA LEGGE 124/1999 RACCONTANTA DI CHI VI PRESE PARTE.

di Giamcarlo Memmo

PARTE QUARTA
Lo svuotamento della funzione docente procede, nella Scuola del Principe di Trastevere, di pari passo con la deconcettualizzazione e la confusione dei ruoli  scolastici.

Quanto costa tutto ciò al contribuente? Si calcola che il concorso ordinario costerà ai contribuenti, cioè all’utenza,  per il suo espletamento, un po' più di un migliaio di miliardi, cioè l’Amministrazione dovrà spendere circa 20.000.000. a posto solo per la selezione. Francamente per individuare una sorta di banconiere che disponga negli scaffali del supermercato scuola la  mercanzia dei saperi, ci sembra un po' troppo. Certo se non si facessero i concorsi ordinari occorrerebbe spiegare all’utenza, diciamo noi ai futuri cittadini, quale è la fine che fanno, dal punto di vista lavorativo, gli oltre 400.000 diplomati all’anno di cui si perdono le tracce statistiche. Noi un indizio lo possiamo fornire: trovano delle opportunità, cioè diventano dei consumatori, il naturale sbocco di una scuola a metà tra il centro sociale autogestito e  l’Oratorio, una sorta di sala giochi sociale, di organo pletorico assembleare, antidemocratico per definizione. Una scuola dove evidentemente si utilizza lo strumento dell’abbassamento del livello culturale, per combattere a costo zero, la dispersione scolastica. Una scuola dove il Principe di Trastevere e i suoi consiglieri della sindacrazia, vogliono sostituire o sovrapporre all’impianto umanista gentiliano,  una caricatura stracciona  di Autonomia che ha la velleità di somigliare alla fallimentare Scuola americana.  Di questo, prima o poi, pagheremo le nefaste conseguenze se non fosse altro che in termini di impoverimento culturale e quindi di minore libertà delle coscienze. Si aprono tempi bui per le future generazioni.
E i precari?
I precari, che hanno coscienza dei problemi, salutano i provvedimenti del Principe di Trastevere con la stessa ansia dei tacchini che aspettano le feste natalizie.
E il Sindacato?
E’ attivo su vari fronti. In primis si sta attivando, insieme alle strutture partitiche maggiormente rappresentative dell’esecutivo, per aiutare a formare le commissioni giudicatrici, che assiomaticamente non svolgeranno alcuna selezione ideologica. Il Sindacato da una parte, quale struttura irresponsabile e fuori bilancio,  inglobata nell’Amministrazione e nella Politica, è impegnata a rilasciare i visti fiscali pesanti con i suoi innumerevoli C.A.A.F., dall’altra ha una serie copiosa di iniziative ludiche per iscritti e pensionati degne del migliore Tour operator, naturalmente trova anche il tempo per consulenze finanziarie di vario tipo comprese quelle che mettono a frutto l’esperienza sindacale maturata in decenni di gestione dell’I.N.P.S.: si vorrebbe ora fare qualcosa di meglio per il T.F.R. dei lavoratori e per avviarli o riavviarli , a mo’ di caporalato istituzionalizzato, al lavoro, nel quadro ampio della c.d. “difesa” dei lavori atipici. Una struttura come vedete eclettica, che ha interessi a 360° senza generare alcun conflitto di interessi. Un miracolo.
Naturalmente ha anche delle finalità squisitamente filantropiche: aiutare psicologicamente i tacchini all’avvento delle feste. Impedire che i precari possano finire nelle mani di qualcuno senza scrupoli che possa spillare loro tanti soldi per la preparazione all’ultima prova concorsuale. Insomma organizzano, per modiche cifre,  i famosi corsi di preparazione ai concorsi, prodromi della formazione professionale sindacale concertativa.
I corsi sono tenuti insieme agli autori di validi testi che hanno messo a frutto, per il bene della collettività, la loro esperienza ministeriale. Una vera manna per i poveri precari. Non crediamo comunque che in un periodo storico di bolle pontificie per la scuola confessionale, di finanziamenti concertati con Castel Gandolfo, si possa parlare di sterco del demonio o di vendita delle indulgenze. E poi, siamo sinceri, la prassi dei corsi di preparazione ha visto formare innumerevoli uditori giudiziari che poi sono diventati dei validi magistrati, per cui non dovrebbe esserci nulla di illegale. 
E l’opinione pubblica? L’opinione pubblica sta a guardare. Del resto se esistesse avrebbe già fatto causa, da anni, per risarcimento danni ai governanti. Certo i rappresentanti del popolo non possono esprimere o rappresentare la volontà bruta delle masse, in questa mediazione di Rousseauiana memoria, in questa media tra interesse particulare “ponderato” e “vero” interesse generale, alligna l’attuale classe dirigente. Un formidabile blocco sociale senza precedenti: dal Sindacato, alla Tecnocrazia,al grande Capitale e all’Alta Finanza, con timide spruzzatine clericali, naturalmente ben shekerate e rappresentate da chi ha fatto della politica di professione la stella polare della sua vita. Un black hole che assorbe tutto, anche la solidarietà sociale dei lavoratori, prontamente sostituita da un efficientismo caricatura dell’efficienza che troppo spesso mostra la sua vera natura di servilismo moralmente neutro. Diceva Schumpeter che la lotta per il potere dei gruppi di pressione ha come sottoprodotto involontario la democrazia; evidentemente il cartello, la coalizione di salute pubblica ha come sottoprodotto, aggiungiamo noi, il regime illiberale.  Ma del resto sappiamo che l’Italia è il paese dei miracoli: da timida espressione geografica, a paese Euro, da imperialismo straccione di Leniniana memoria, al capitalismo senza capitale di Colajanni. Un paese dove secondo Flaiano non mancano coloro che sono sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori, di chi sta sempre dalla parte delle ragioni e mai da quella dei torti. Un paese che sperimenterà, dopo l’integralismo tollerante religioso, l’integralismo laico statalista di chi, comunque, troverebbe delle ragioni anche per il demonio, di chi pretende sempre di avere intrapreso la via possibile, la meno peggiore, che, ovviamente, troverà conferma in un avvenire ancora da divenire: un sole dell’avvenire che ci sembra sinceramente un po' pallido. Situazione grave ma non seria.
In attesa dei provvedimenti sulla rottamazione degli insegnanti precari, degli incentivi sull’Autonomia scolastica e sul Riordino dei Cicli che faranno della rottamazione della Scuola statale uno dei meriti maggiori del Principe di Trastevere e dei suoi consiglieri, ci consoliamo, noi docenti non validi perché non abilitati, impiegati a mezzo servizio di Cgilina memoria, con l’ennesimo e forse ultimo contratto a tempo determinato: precari a scuola e nella vita . Possiamo solo affidare quello che rimane dei nostri diritti di cittadini, a qualche bravo e onesto magistrato che decida secondo scienza e coscienza. Basterà? Vedremo.