Teletna: storia di un'esperienza comunicativa

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L’emittente televisiva catanese Teletna, voluta dal cavaliere Pippo Recca, aprì ufficialmente le sue trasmissioni il 27 marzo del 1975, ma, come ricordano i fondatori, il monoscopio veniva mandato in onda anche di giorno – le prime prove tecniche erano state effettuate di notte -, già dal 15 marzo del 1975.
In base a questi dati Teletna sarebbe dunque la prima emittente televisiva privata italiana, visto che Telelivorno, pur nata il 15 gennaio del 1975, nei primi mesi fu semplicemente un ripetitore di Telemontecarlo, e Teleiblea – che apparteneva al fratello del cavaliere Recca, Carmelo – avrebbe cominciato le trasmissioni a Ragusa il 16 marzo diffondendo la telecronaca del derby ibleo di calcio Modica-Ragusa.





Soci fondatori di Teletna furono, con il cavaliere Recca e suo fratello Michele, l’ingegner Salvo Sarpietro e il fratello Nuccio, oggi magistrato, e Michele Manno, un imprenditore di Paternò. La prima sede era in due garage di un condominio di via Vagliasindi 2 in cui la dotazione di attrezzature era a dir poco scarna. Direttore del telegiornale era Nino Di Grazia, mentre il primo tg via etere di una tv privata italiana, il 20 marzo del 1975, fu condotto da Nuccio Schillirò. Il giornalista avrebbe anche commentato quelle telecronache delle partite del Catania che avrebbero dato all’emittente immediata fortuna insieme ai giochi a quiz e alle registrazioni delle commedie dialettali, assieme a Claudio Fassari che seguiva invece le partite della Paoletti (pallavolo) con la conquista dello scudetto, e quella della Jolly Componibili (calcio femminile) anche qui con al conquista dei due scudetti. Appena Schillirò lasciò l'emittente (1977) per la parallela Telecolor, Claudio Fassari diresse per parecchi anni la redazione sportiva, soprattutto commentando le partite del Catania di Carmelo Di Bella e Angelo Massiminoe, avendo come cameraman Giovanni Tomarchio e Santo Bottino.
Nei primi mesi del 1977 Teletna si trasferì in una villetta a due piani di Sant'Agata li Battiati, a pochi chilometri da Catania, migliorando considerevolmente anche il proprio parco di apparecchiature e i programmi. Per esempio “Domenica amica” con un ultraottantenne Nunzio Filogamo, “Il Campanile d’argento”, una gara tra Comuni diretta da Carlotta Zermo e Rodolfo Bandieramonte, i quiz condotti da Giorgio Cinelli e da un giovanissimo Fabrizio Frizzi, “Gran Bazar” con la cantante Giovanna, e soprattutto “Strapiombando”. Quest'ultimo era un talk show in cui Daniele Piombi intratteneva ospiti illustri. Con cui, attraverso il telefono, il pubblico poteva dialogare. Alla fine del programma – che si concludeva a notte fonda spingendo i siciliani ad andare a letto sempre più tardi – c’era anche uno spogliarello. C’erano anche programmi innovativi come “Dj alla ribalta”, registrato nelle discoteche, che avrebbe ricevuto un premio nazionale per gli effetti speciali.
Molti spettacoli di Teletna furono per molti versi anticipatori di tendenze che avrebbero avuto grande fortuna anche a livello nazionale, come il quiz con quel “gioco dei fagioli” che sarebbe diventato popolarissimo di lì a qualche anno con “Pronto Raffaella” ed "Echi della Domenica" trasmissione sportiva del lunedì condotta da Stefano Gurrera e che fu l’archetipo del "Processo del lunedì" e da tutti imitata.
Ma di notevole qualità furono anche i programmi giornalistici, tg e approfondimenti, alcuni anch'essi anticipatori di programmi come “Striscia la notizia”. Proprio nella sua redazione giornalistica, tra l’altro, Teletna formò una cospicua parte della classe dirigente catanese. Vi lavorarono per esempio oltre al già citato Claudio Fassari, oggi docente di Matematica e Fisica in istituti superiori, anche Luigi Ronsisvalle, oggi segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della Stampa, il sindacato dei giornalisti, l’eurodeputato Claudio Fava, Salvo Fleres, che è stato vicepresidente vicario dell’Assemblea regionale siciliana, l’inviato della Rai Guglielmo Troina, Nino Amante e Niky Pandolfini, anche loro alla Rai, così come Gianni Dupplicato, caporedattore del Tg 2 recentemente scomparso come il fratello Piero, anche lui formatosi a Teletna. Ci furono poi Alfio Spadaro, Massimo Polimeni, oggi direttore generale della compagnia aerea Wind Jet, Sebastiano Maggio, oggi docente universitario. E a fare la prima telecronaca di una partita del Catania fu il figlio maggiore del cavaliere Recca, Tony, oggi rettore dell’Università degli Studi di Catania.
Dal 1980 in poi, per la concorrenza delle grandi emittenti private nate nel frattempo a Catania (TCI Telecolor International ed Antenna Sicilia), cominciò il declino di Teletna, che prese a indebitarsi per il progressivo decrescere degli introiti pubblicitari.
A metà del 1983 Teletna passò all’editore Ciancio, e per l’emittente si aprì una nuova stagione di successi grazie alla guida intelligente dell’attuale vicedirettore del quotidiano La Sicilia, Domenico Tempio. Quest’ultimo - il quale aveva fatto esperienza televisiva a Telecolor e aveva poi lanciato Antenna Sicilia, che continuava a guidare -, oltre che delle trasmissioni giornalistiche, si occupava in realtà di tutto il palinsesto, con risultati eccellenti sotto il profilo della professionalità, dell’autorevolezza e degli ascolti. Su Teletna, per esempio, nel 1994 debuttò il programma in assoluto più fortunato dell’emittenza privata nel Sud: “Insieme”, condotto dal giornalista Salvo La Rosa e che, passato su Antenna Sicilia, è giunto ormai alla sua diciassettesima edizione.
Nel 1997 Teletna entrò a far parte di Team Tv, un consorzio che dava vita a un palinsesto nazionale trasmesso sull’omonimo canale satellitare mettendo insieme programmi di una dozzina di emittenti private regionali. Inoltre i tg nazionali di Team tv venivano realizzati con i servizi inviati dalle varie emittenti. Il palinsesto di Team Tv, il cui telegiornale diventerà nel tempo prima Stream News e poi Sky TG 24, era composto per gran parte da trasmissioni realizzate da Teletna, come “Tweeter”, diventata un cult a livello nazionale.
Quando nel 2004 la legge Gasparri riaprì il mercato delle frequenze, quelle su cui veniva trasmessa Teletna vennero a poco a poco vendute dall’editore e dal 2 settembre del 2005 lo storico marchio di Teletna, TVE, scomparve dai teleschermi, mantenuto su un’unica frequenza in coppia con quello di Antenna Sicilia onde evitare la revoca della concessione. Dal 13 dicembre 2009 Teletna ricomincia a trasmettere in digitale, però il palinsesto consiste quasi esclusivamente di repliche della programmazione di Antenna Sicilia. Voci di corridoio non escludono un possibile lancio sul satellite.