I giochi di potere dei DS stanno distruggendo la scuola del sapere

di Lucio Ficara 19 maggio 2013    "Il potere logora chi non ce l' ha", è l'aforisma celebre di una persona di grande potere che recentemente è scomparsa, Giulio Andreotti.Un uomo che ha rappresentato il simbolo del potere e della "Casta", politico ammirato ed invidiato, soprattutto perché gestiva un  grande potere, che  ha avuto tra le mani dalla nascita della Repubblica . Il simbolo indiscusso di una società civile, o incivile secondo i punti di vista, china al potere e alla ricerca spasmodica di raggiungerlo ed esercitarlo in piena autonomia. Da quando nelle scuole abbiamo introdotto, con i soldi pubblici, l'autonomia scolastica, si è creata anche all'interno di ogni singola scuola, una figura di potere: questa  si chiama: dirigente scolastico. Il dirigente scolastico è colui che tutto dispone  all'interno delle scuole ed esercita un potere, anche di sottomissione psicologica dei suoi dipendenti, eccessiva e spropositata. Il dominio del dirigente scolastico non poggia le sue fondamenta sul sapere e sulla cultura, ma sulle sue doti manageriali e di persona d'affari, capace di confrontarsi alla pari con la classe dirigente del suo territorio. La cultura e il sapere con il ruolo del Ds centrano ben poco. Infatti spesso il dirigente scolastico è un maestrino o maestrina delle scuole elementari, che con 4 anni di Istituto Magistrale si è preso un diploma, per poi laurearsi, con comodo, al magistero. A volte ci troviamo come DS, giuro che esistono ed hanno il ruolo di  gestione di una scuola, insegnati di educazione fisica diplomati ISEF o insegnanti di disegno, diplomati triennali, all'accademia delle belle arti.
In Italia sono stati capaci di fare anche questo: dare potere a chi non ha poi tanto faticato nemmeno a prendersi una laurea di quelle buone. Certo che viene da ridere a pensare che un diplomato ISEF, un diplomato all'Accademia delle Belle Arti, o una maestrina dalla penna rossa, possa confrontarsi , in qualità di dirigente scolastico, con docenti ingegneri, matematici,fisici, avvocati,, filosofi , latinisti grecisti , insomma un mondo che funziona al contrario. Ma questo sarebbe nulla, se alla miseria culturale, non si accoppiasse anche, come fosse un binomio indissolubile, la totale mancanza di etica-morale.La domanda che verrebbe da porsi è: "come hanno fatto persone così poco titolate e anche dalla spessore culturale evanescente, ad arrivare ad avere la governance delle scuole?". Si tratta di giochi di potere, che sono tipici della nostra società odierna. L'emergere della mediocrità, non avviene solamente in politica con i vari Razzi e Scilipoti, ma avviene in tutti i segmenti della nostra società e quindi anche nella scuola dell'autonomia. Ma nel frattempo che queste persone misere culturalmente, ma anche miserabili eticamente, si sono creati la strada della carriera, la scuola del sapere sta lentamente morendo sotto il loro stupido dirigismo. Ovviamente come non tutti i politici sono ignoranti e moralmente disprezzabili, anche tra i dirigenti scolastici ci sono quelli capaci, colti ed integerrimi. Per capire bene il fenomeno di cui sto palando mi piacerebbe conoscere, da parte dei lettori , le loro esperienze di dirigenti scolastici miseri e miserabili. Per questo motivo ho creato questa casella di posta elettronica scriviarts@gmail.com per ricevere le vostre esperienze personali.