Valsi o invalsi



Anche quest’anno siamo alle solite con la correzione delle prove invalsi,  infatti,   gli insegnanti correggono le prove usando le griglie e i fogli di calcolo preimpostati forniti dall’Istituto e poi inviano i risultati all’Invalsi, che raccoglie tutti i dati e stila classifiche e statistiche. Quest’anno, però, sembra che il foglio di calcolo per le attribuzioni dei punteggi sia un file di Excel contenente una “macro”, dove la macro dovrebbe essere in grado di fare calcoli,  risparmiando tempo ai docenti. Molti professori  non avvezzi alle attività informatiche,  durante la correzione hanno avuto problemi con la macro,  in quanto solitamente il foglio di calcolo ha le macro disattivate per proteggere il pc da potenziali comandi dannosi,  che potrebbero arrivare tramite file di office scambiati tra scuole e tra docenti.

 

In più  il Ministero dell’Istruzione ha dovuto riconoscere un errore nelle griglie di correzione con diversi dati da rivedere nell’attribuzione dei punteggi per la prova di italiano e per un paio di quesiti di quella di matematica. In questi casi la macro non ha funzionato a dovere. E’ probabile che sia  necessario correggere il programma di correzione. Molti docenti contestano nei modi ed nei metodi l’utilità delle prove Invalsi, e la loro soggettività. Viene soprattutto contestata, in questa situazione di elevata incertezza sull’utilità della prova e sulla correttezza delle correzioni,  la scelta del Ministero di far rientrare l’esito della prova nel voto finale dell’esame di terza media. Ultima e non meno importante problematica quella di costringere le scuole ad acquistare licenze di programmi autore,  quando è possibile effettuare la correzione utilizzando software libero.