Anno 2011: botta e risposta tra la relatrice della 202/10 e un Prof escluso dal concorso DS 2004


Un botta e risposta, trovato in una pagina di Facebook, tra la relatrice della famigerata legge 202/10 e un professore escluso dal concorso per Dirigenti scolastici bandito nel 2004 e svolto in Sicilia.
 Il Prof riceve dall'On.
Caro Collega,
capisco che il Suo coinvolgimento nella questione ci farebbe discutere per mesi senza spostarci minimamente nelle posizioni. Mi permetta quindi di chiederLe, se vuole è ha tempo, di rileggere tutto l'iter parlamentare della legge, che non è per nulla "dalla parte" dei vincitori posto infatti che rinnova il concorso per tutti. Lei sa che la magistratura penale ha aperto un'indagine su tutta la vicenda e l'ha chiusa senza trovare nulla di illegale. L'iter dei lavori parlamentari dimostra la linearità di ciò che abbiamo fatto, essendo la proposta stata vagliata dalla Commissione Affari Costituzionali e analizzata da colleghi molto più autorevoli di me. Mi consenta però di pregarLa di comprendere almeno la buona fede che mi ha animato e di evitare quindi toni eccessivamente violenti.
Cordialmente

Il Prof risponde

Nessuna violenza nel mio scritto, tanto meno nel mio pensiero, sono un uomo che educa alla legalità e pratica la legalità; ho educato i giovani alla legalità già in tempi in cui questa parola nella scuola che pur doveva rappresentare il luogo più adatto a praticarla, faceva discutere; non posso dimenticare un convegno organizzato con i pochi soldi della LR.51/80, che avevo titolato "La mafia nelle istituzioni della Repubblica", - eravamo all'indomani della pubblicazione degli atti della Commissione Antimafia, dove appariva chiara la presenza di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni,- ebbene, ho dovuto modificare il titolo, altrimenti non mi veniva autorizzato il manifesto e l'invito, ho aggiunto ( il mio grande compromesso) un punto interrogativo. "la mafia nelle istituzioni della repubblica? Le ho portato questo aneddoto del mio vissuto per sottolineare che non sono portato alla violenza, anche se ritengo, sul piano della riflessione, che dinnanzi alla violenza delle istituzioni, quando il canale dell'ascolto è saltato, quando la politica ritiene di poter fare tutto, non per il cittadino, ma contro il cittadino e le sue legittime aspettative, che anche la pecora ha il diritto di farsi rispettare e se questo deve generare violenza, anche la violenza possa avere un senso. Guardo all'Egitto con grande preoccupazione per i risvolti politici a livello internazionale oltre che interno, ma non posso fare a meno di chiedermi per quanto tempo il malessere di quel popolo di giovani, (perchè questa è una rivoluzione - speriamo ancora pacifica - di giovani) è rimasto inascoltato? Solo a margine, le sottolineo ritengo, in ogni caso, fuori e del tutto inopinato il suo richiamo alla mancanza di censure da parte del giudice penale – della cosa potremmo riparlarne in altro contesto- nel caso in ispecie stiamo trattando di illegittimità che riguardano atti amministrativi e della violazione di articoli della Costituzione e del principio di separazione dei poteri . La sua legge non rispetta l’uguaglianza delle posizioni dei candidati e attribuisce e riconosce diritti che discendono da atti che il giudice, con sentenza definitiva passata in giudicato, ha dichiarato nulli, Il Parlamento non può legiferare per modificare il giudicato, questo infatti si ascrive come violazione della del principio di separazione dei poteri. Non mi risulta quanto da lei affermato sul riscontro positivo da parte dell’ufficio studi affari costituzionali della Camera che anzi ha rilevato numerosi vizi di incostituzionalità e contraddizioni con norme di rilevanza europea presenti nell’articolato della L. 202/2010. I rilievi di incostituzionalità sono evidenziati anche nelle numerose petizioni presentate ai Presidenti della Camera e del Senato. Sia gentile on.le, le legga. Certo, come scrive Lei, restiamo ognuno nella nostra convinzione, ma la mia non produce effetti, la sua modifica le cose. La Corte Costituzionale (sono certo) farà giustizia della sua legge a salvaguardia della scuola siciliana. Sia gentile, però, aspetti l'esito della Consulta e ne rispetti la sentenza.
Grazie