“Noi studenti della II B Scienze umane: perché abbiamo rifiutato le prove Invalsi”

di Martina Luciani - mercoledì 5 giugno 2013

In tutta Italia, le scuole stanno concludendo la tornata delle prove Invalsi: ma un’onda di piena si abbatte incessante sul famigerato sistema di valutazione nazionale. Protestano gli insegnanti e protestano anche gli studenti, che di questo test enigmistico ed enigmatico personalmente non sanno che farsene. E si protesta anche a Gorizia.

Dopo che nell’ambito del convegno organizzato dal Forum cultura “Scuola bene comune” si era diffusamente parlato di quanto poco senso abbiano, per gli stessi insegnanti, le prove Invalsi e di come celino, nemmeno poi tanto in verità, un progetto formativo di tipo “aziendalistico”, un gruppo di studenti – quelli della II B del liceo delle Scienze umane – ha consegnato in bianco i fascicoli delle prove.

Hanno allegato al formulario intonso un testo concordato fra loro in cui spiegano le ragioni del loro gesto: descrivono il fastidio ad essere valutati in base a crocette e quiz, la mancanza di spiegazioni sul meccanismo e sul senso dell’Invalsi, la curiosità che trapela dalle troppe informazioni personali richieste. Hanno rischiato consapevolmente le ire del sistema cui si sono opposti: e ora, subite le ovvie e conseguenti reprimende che hanno affrontato da adolescenti preoccupati ma sempre a ranghi serrati, si prospettano sanzioni per l’intera classe.
Di seguito la lettera integrale:





Lettera aperta dal Liceo Slataper di Gorizia.

Noi studenti della II B Scienze umane: perché abbiamo rifiutato le prove Invalsi
La prova Invalsi è un test nazionale sulle conoscenze di italiano e matematica degli studenti. Dopo aver svolto, il 16 maggio, l’ Invalsi destinata alle seconde classi delle scuole superiori, il 3 giugno avremmo dovuto affrontare quello che chiamano “ancoraggio”, cioè una ripetizione della prova.

Abbiamo cercato di svolgere al meglio il primo test, anche se nessuno di noi ha capito quale personale utilità esso potesse avere e l’abbiamo giudicato tutti indistintamente al limite dell’assurdo rispetto i contenuti; soprattutto non ci è piaciuta la serie di informazioni personali richieste da un’apposita sezione, e nessuno ci aveva spiegato la ragione di tanta curiosità sulla nostra situazione familiare.

Quindi, il giorno dell’ancoraggio , e dopo lunghe discussioni tra di noi, abbiamo deciso di consegnare in bianco. Abbiamo allegato un testo per spiegare le nostre ragioni: Contestiamo l’utilità delle prove Invalsi, la loro impostazione a cui vogliamo ribellarci, così come vogliamo ribellarci alla schematizzazione del sapere. Contestiamo l’impossibilità di scegliere se accettarne o meno lo svolgimento, contestiamo la mancanza di motivazioni con cui questo obbligo ci viene imposto. Contestiamo la ripetizione della prova, l’”ancoraggio cui veniamo sottoposti, sempre obbligatoriamente e sempre senza capire a cosa serva.

Contestiamo l’effettività dell’anonimato della prova, tanto decantato, ma che anonimato non è. Contestiamo il fascicolo riguardante la nostra vita privata e quella dei nostri familiari. Non contestiamo i professori, ma contestiamo e temiamo il progetto che chiude noi e loro in un sistema dove la cultura è soppiantata dalle competenze.”

Riteniamo che la nostra sia stata una iniziativa tra le più educate e civili e che, fra le possibili proteste , questa dimostri il nostro senso di responsabilità, come singoli studenti e come classe. Certo, non siamo degli eroi: abbiamo previsto e temiamo conseguenze alla nostra iniziativa, ci sono già state preannunciate, siamo degli insubordinati e a causa dei nostri test in bianco abbassano la media dei risultati dell’intero polo liceale di Gorizia ( arriveranno minacciosi gli ispettori Invalsi a riportare ordine e disciplina?).

Ma era l’unico modo per farci veramente ascoltare, per far capire che a noi questa cosa non va bene. Speriamo che sulle prove Invalsi continui la discussione, che del resto coinvolge le scuole, gli insegnanti e gli studenti di tutta Italia nel boicottaggio dei test: ovunque si sono svolti scioperi bianchi, presidi, flash mob e assemblee per contestare questi test, quiz che ci mortificano,ci fanno sentire solo dei numeri e che altri Paesi limitano o eliminano del tutto.

I rappresentanti di classe della II B Liceo delle Scienze umane Scipio Slataper di Gorizia

http://bora.la/2013/06/05/noi-studenti-della-ii-b-scienze-umane-perche-abbiamo-rifiutato-le-prove-invalsi/