Accise sui liquori o penalizzazione una tantum per finanziare l’uscita dei quota 96

di Lucio Ficara
Qual è lo stato dell’arte dell’operazione quota 96 del personale scolastico?  Considerato che trasversalmente c’è la dichiarata intenzione politica di risolvere la questione pensionistica dei quota 96 della scuola, rimasti bloccati in servizio dalla riforma Fornero, rimane da capire con quali risorse economiche si potrà procedere nella loro messa in quiescenza. Per la Flc Cgil il percorso risolutivo per i quota 96 della scuola è ben avviato e la conclusione dell’iter parlamentare è a portata di mano.  Il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo ha da subito  protestato contro l'iniquità della riforma Fornero per i lavoratori di tutte le categorie ed in particolare per i lavoratori del comparto scuola, a cui è stata perpetrata  una doppia ingiustizia rispetto a tutti gli altri pubblici dipendenti. Ma a quale doppia ingiustizia ci si riferisce?
Si tratta del fatto che i lavoratori della scuola, oltre a subire una riforma pensionistica che, di colpo e senza nessuna gradualità, ha visto posticipare il diritto alla pensione di alcuni anni , hanno subito l’obbligo di permanere in servizio, nonostante il compimento di 61 anni d'età e il raggiungimento di 35 anni di contributi a causa di una diversa tempistica delle finestre pensionistiche, rispetto alla pubblica amministrazione. Infatti è utile ricordare che la scuola ha una peculiarità rispetto alle altre amministrazioni pubbliche , che l’uscita per la pensione è unica ed è associata al termine dell’anno scolastico, mentre nelle altre amministrazioni le finestre per pensionarsi sono diverse e riferite all’anno solare. Orami siamo ad un passo dal risolvere quella che possiamo definire come una delle criticità della riforma Fornero.  Adesso il nodo politico da sciogliere per concretizzare questi legittimi pensionamenti, è quello legato alla ricerca della copertura finanziaria. Quali sono le proposte al vaglio della Commissione Bilancio?  Si parla di mettere un'accise sui liquori ed eventualmente sul tabacco, ma non si esclude un emendamento di auto finanziamento con una penalizzazione una tantum per trovare le risorse. è stata esclusa l’idea  di un contributo di solidarietà dell' 1% a carico dei redditi superiori a 150.000 euro, in quanto già bocciata  di recente dalla Consulta, che ha ritenuto queste forme di prelievo forzoso in contrasto con le leggi in vigore.